“In Umbria sono circa 17mila i casi demenza, di cui il 60 per cento per Alzheimer e sono in costante aumento le malattie croniche legate all’età. Stiamo mettendo a punto un nuovo modello organizzativo per dare risposte più omogenee ed efficaci ai bisogni delle persone che vivono situazioni del genere”: lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, intervenendo stamani, a Fratta Todina, all’inaugurazione del nuovo Laboratorio di stimolazione cognitiva del Distretto della Media Valle del Tevere della Usl Umbria 1, in occasione della 24esima Giornata mondiale dell’Alzheimer. “Questa malattia – ha detto Barberini – è la forma più diffusa di demenza ed è in crescente aumento anche nella nostra regione. In Italia sono circa 1,2 milioni le persone affette da Alzheimer ed è stato stimato che nel 2030 arriveranno a 1,6 e nel 2050 a 2,2. Il maggior fattore di rischio è l’età e, in una società sempre più anziana, il fenomeno assume dimensioni allarmanti. L’Umbria è la seconda regione più vecchia d’Italia: gli anziani over 65 sono circa il 26 per cento della popolazione, aumentano malattie croniche legate all’età e quindi le demenze, con conseguenze pesanti sul piano sociale, economico e organizzativo”. “In questo quadro – ha evidenziato l’assessore – la Regione Umbria ha tracciato un percorso importante, promuovendo un’integrazione sempre maggiore tra servizi sanitari e territorio, per arrivare a una rete condivisa di presa in carico globale delle persone con Alzheimer e della loro famiglie. Abbiamo definito un ‘Piano regionale delle demenze’ e attivato un Gruppo di lavoro, composto da funzionari regionali e referenti delle aziende sanitarie territoriali e ospedaliere e dell’università, per aggiornare il percorso diagnostico terapeutico assistenziale dei pazienti affetti da demenza. Abbiamo aperto due nuclei residenziali a ciclo continuativo per la gestione dei malati Alzheimer e previsto l’attivazione di Centri diurni per autismo e demenze in tutte le Zone sociali”.