La USL Umbria 1 ha completato il programma annuale di screening di prevenzione e idoneità sportiva sugli studenti delle scuole primarie e secondarie. Il progetto, ben collaudato in Alto Tevere e a Gubbio, dove è attivo rispettivamente da dieci e sei anni, si rinnova per il quarto anno anche a Gualdo Tadino e nei comuni della Fascia Appenninica. La convenzione è stata rinnovata il 14 novembre nella sala Consiliare del Comune di Gualdo Tadino. Hanno partecipato il direttore sanitario della USL Umbria 1 Diamante Pacchiarini, il responsabile del servizio di medicina e traumatologia dello sport Luigi Repace, il sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni, i sindaci e i rappresentanti dei comuni di Fossato di Vico, Scheggia, Sigillo e Costacciaro e i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte nel progetto: le tre di Gualdo Tadino (la Direzione Didattica Statale “D. Tittarelli”, la Scuola Secondaria di primo grado Statale “F. Storelli”, l’Istituto di Istruzione Superiore “R. Casimiri” a Gualdo Tadino), e l’Istituto Comprensivo di Sigillo, che comprende otto scuole tra primarie e secondarie di primo grado nei quattro comuni della Fascia Appenninica. Il progetto garantisce un attento screening anche su quei giovani che non praticano attività sportiva agonistica e che, quindi, non sono sottoposti a regolari visite e controlli per il rilascio delle certificazioni di idoneità sportiva da parte delle federazioni. Si tratta di un’esperienza unica nel centro Italia, che lo scorso anno (2012/2013) ha permesso di effettuare quasi 12.000 visite in tutto il territorio dell’Alta Umbria (ex ASL1), di cui circa 800 nell’area gualdese e della Fascia Appenninica. Nel ringraziare per la collaborazione tutti i rappresentanti degli istituti scolastici che aderiscono al progetto, il direttore sanitario dalla USL Umbria 1, Diamante Pacchiarini, ha posto l’accento sull’importanza di questo modello di prevenzione tra i giovanissimi: “Si tratta di un progetto fortemente sostenuto dalla Usl, dalle amministrazioni comunali e dagli stessi dirigenti scolastici, oltre che dalle famiglie, perché, al di là dei vantaggi legati alla sicurezza sportiva, rappresenta un investimento sulla salute, con riscontri positivi in termini di numeri di patologie accertate e di sensibilizzazione”. “Grazie a questi screening – ha ricordato Luigi Repace – nel corso degli ultimi dieci anni siamo riusciti ad individuare numerose patologie, alcune anche gravi, che altrimenti non sarebbero state diagnosticate così precocemente. Le più comuni sono legate ad obesità, diminuzione del visus, problemi dermatologici, cardiovascolari ed osteoarticolari. Sono state rilevate anche patologie dell’apparato otorinolaringoiatra e patologie ginecologiche e neurologiche, tra le quali anche un alto numero di cefalee giovanili. L’incidenza delle patologie accertate varia mediamente dal 5 al 10% delle visite effettuate per lo più in ambito ortopedico e cardiologico”.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/11/2013 16:30
Redazione