Il Sindaco Stirati va avanti spedito, con il proprio programma di Governo. La città sia tranquilla che non ci saranno scossoni che frenino o interrompano l'azione di governo che dal 2014 sta proseguendo.
E' il messaggio in sintesi che il sindaco di Gubbio ha voluto lanciare dalla conferenza stampa indetta a 48 ore dal sisma che ha colto il gruppo di maggioranza Liberi e democratici con l'uscita di 3 componenti importanti, l'ex vice sindaco Cecchetti, il consigliere più votato un anno fa Biancarelli e l'ex assessore e amministratore di Gubbio cultura e multiservizi, Brunetti. Tre esponenti di rilievo che hanno motivato l'uscita dai Led per confluire nel gruppo misto con la mancanza di dialogo democratico all'interno del gruppo e la necessità di un cambio di passo della Giunta.
E Stirati ha voluto rispondere direttamente o indirettamente alla vicenda ripercorrendo a grandi linee il lavoro svolto nei due mandati, il secondo appena al suo primo anno, anche per rassicurare i tanti cittadini che, ha detto, gli hanno posto domande sul futuro della pubblica amministrazione in queste ore.
La città, in ginocchio dopo il commissariamento, oggi ha ripreso una strada più sicura, sul piano finanziario e programmatico; “alcune operazioni si potranno realizzare, come il completamento del Puc di San Pietro, perchè si potrà accedere ad un nuovo mutuo” – ha annunciato tra le righe Stirati.
Per il quale non esiste alcuna ipotesi alternativa credibile di governo cittadino
e dunque appare “risibile – dice testualmente - che oggi si dica che bisogna staccare la spina”.
“Non ho motivo per credere che i 15 consiglieri comunali che mi sostengono possano avere un approccio di basso cabotaggio o miopia politica, ho fiducia per tutti i 15 consiglieri che mi sostengono. Loro stessi hanno sempre riconfermato piena fiducia su Sindaco, maggioranza e programma di governo.
Mi rifiuto di pensare – ha aggiunto - che la vicenda spinosa, complessa, delicata difficile, forse divisiva per la città, del CSS nelle cementerie, sia il motivo per il quale in questi giorni siano accaduti i fatti che hanno scompaginato i gruppi, senza per altro indebolire la maggioranza. Su quel tema c'è una precisa presa di posizione votata che ha coinvolto anche delle minoranze” ha precisato Stirati. Per il quale “nelle istituzioni contano gli atti, ciò che si delibera, che si vota, i contenuti degli atti. Tutto il resto è silenzio”.
A proposito di CSS, il sindaco ha annunciato che nel pomeriggio di oggi insieme all'esecutivo sarà in visita alla cementeria Colacem di Ghigiano, non avendo potuto farlo sabato scorso per impegni: “Abbiamo sempre dimostrato grande capacità di dialogo, non ci sottraiamo a nessuno mantenendo i nostri punti di vista. Ciò non significa che non ci mettiamo a disposizione di tutte le realtà del territorio. Rappresento la città tutta e sento la responsabilità fino in fondo”.
Sul possibile rimpasto di Giunta – ventilato da alcune parti come conseguenza politica del nuovo rapporto di forze in maggioranza (5 consiglieri Led, 5 gruppo misto, 3 Scelgo Gubbio e 2 socialisti) Stirati ha glissato: “Valuteremo il da farsi, ma semmai l'analisi va fatta con grande onestà intellettuale, parlando nel merito, non può essere un processo legato alle persone, alle idiosincrasie, alle personalità. Abbiamo avuto capacità di tenere insieme storie politiche diverse e esperienze anche civiche. Con generazioni diverse. Un investimento anche per costruire classi dirigenti cittadine del futuro. Il sindaco non può essere un uomo solo al comando che lascia il deserto alle sue spalle. Auspico che i giovani possano rigenerare anche progetti politici come ad esempio un nuovo PD a Gubbio”.
E sulla critica rivolta alla necessità di maggiore concretezza ha aggiunto: “Cambiare passo? Bellissima affermazione, provo a farlo tutti i giorni. Ma siamo in Italia dove anche semplificare e' una cosa complicatissima. Esempio sono gli ascensori chiusi, per cause non dipendenti da noi ma dalla burocrazia che frena le procedure di collaudo. Ma al tempo stesso non si può nemmeno trascurare quello che è stato fatto fino ad oggi. Quello che dico è che non bisogna mescolare le questioni politiche, le vicende interne o conflittualità dei movimenti, con le questioni delle istituzioni: si fa un danno incalcolabile”.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/07/2020 13:20
Redazione