"Blasone" a reti bianche: Foligno e GualdoCasacastalda non si fanno male

Termina a reti bianche l'atteso derby del Blasone Tra Foligno e GualdoCasacastalda. I falchi con questo pareggio non mettono al riparo dalle inseguitrici Arezzo e Pianese il secondo posto in classifica, mentre il GualdoCasacastalda cancella solo parzialmente la brutta figura rimediata in casa controil Deruta, vedendo allo stesso tempo avvicinarsi il traguardo salvezza. Nei falchetti non ce la fa Calzola, al suo posto come pronosticato spazio a Zeetti,l'altra novità è invece la presenza di Ciurnelli al fianco del recuperato Adamo con Settepassi dirottato in panchina, per il resto Nofri lancia il 4-2-4 con Brescia avanzato al fianco i Urbanelli, Porricelli e Di Paola. Nelle file gualdesi Giunti rilancia Gaggioli a centrocampo dal primo minuto, davanti Tomassini vince il ballottaggio con Bellucci, componendo il tridente con Majella e De Luca. Primo tempo poco vibrante: Al 10' Zanchi tenta la rovesciata, colpo debole Biscarini para facile, al 14' la risposta biancazzurra con la punizione dai 25 metri di Brescia e palla di poco sul fondo. Alla mezzora l'occasione principe sui piedi di Porricelli, la sua punizione infatti per poco non beffa Di Nardo che è bravo e fortunato a salvare respingendo con i pugni in angolo con l'aiuto anche del palo. Nella ripresa la musica non cambia, con il Foligno a fare la gara, Urbanelli semina il panico in area e mette Di Paola nelle condizioni di calciare da pochi passi a botta sicura, Canestri però veste i panni del salvatore della patria immolandosi e respingendo sulla linea. Nel GualdoCasacastalda Bellucci rileva Tomassini, nelle file locali Urbanelli lascia la scena all'ex Bevilacqua, praticamente le squadre si equivalgono e lo spettacolo ne risente tantissimo, bisogna infatti arrivare al 40' per trovare un'altra occasione degna di nota, con l'iniziativa solitaria di Canestri che si accentra e libera il sinistro, Biscarini però compie un intervento prodigioso. Da lì in poi non succede più nulla e dopo quattro minuti di recupero l'arbitro decide di fischiare la fine, un punto che in fin dei conti non accontenta nessuno.