Lo scenario politico in vista delle prossime elezioni si sta delineando: ieri è stata la volta della lista civica “Gubbio bene comune” a presentare al centro commerciale “Ai Tigli” il proprio candidato a sindaco, Francesco Gagliardi.
A dare inizio ai lavori, Linda Pierotti che ha letto in apertura un messaggio inviato da Sara Monacelli, giovane talento eugubino residente a Parigi, dove lavora come produttore cinematografico.
«Un messaggio - ha dichiarato Pierotti - che dimostra fiducia nel nostro progetto e soprattutto la disponibilità a mettere in rete conoscenze e competenze, per aprire nuove opportunità». Successivamente è intervenuto Diego Tognoloni, altro esponente del progetto civico, che ha posto l’accento sull’importanza del cambiamento rispetto le Amministrazioni precedenti.
È stato poi il momento del candidato a sindaco, l'avvocato Francesco Gagliardi che ha delineato i quattro punti cardine su cui è basato il programma elettorale: patrimonio comune, lavoro, opportunità, equità sociale.
Partiamo dal patrimonio comune: le risorse del Comune sono di tutte le persone di Gubbio, non solo di chi amministra. Secondo noi la prima cosa è fare un controllo di gestione settore per settore, per capire come vengono impiegate le risorse e quale effetti producono. Il bilancio annuo del Comune si aggira sui 40milioni di euro di entrate, a fronte di una spesa che si aggira sulla stessa cifra: sembrerebbe una situazione positiva, però ci siamo chiesti: i servizi sono adeguati alle esigenze dei cittadini? Siamo convinti che attraverso il risparmio che può derivare dalla razionalizzazione del bilancio si possono trovare le risorse per migliorare questi servizi. Accanto a questo c'è il tema della efficienza della macchina amministrativa: i dipendenti pubblici sono al servizio della città, la politica quindi deve controllare affinché ci sia efficienza, è questa che dobbiamo enfatizzare".
Passiamo al tema del lavoro: “La città sta soffrendo, ci siamo chiesti quindi come può si può far fiorire di nuovo il lavoro. La risposta è che bisogna ripartire dalla formazione, dalla scuola. La latitanza che le passate amministrazioni hanno dimostrato nei confronti della formazione scolastica grida vendetta, basti pensare ad esempio all'artigianato artistico. Ma un altro settore importante è quello dell'agricoltura, che deve privilegiare i prodotti tipici locali e diventare una agricoltura di pregio. In uno degli ultimi incontri che abbiamo avuto, ho compreso ad esempio che ci sono preziose possibilità di collaborazione e crescita con le realtà dell'Appennino a noi vicino, non c'è bisogno di fare tanta strada. Infine, un capitolo a parte lo merita naturalmente il turismo: a parte il problema del decoro urbano che va risolto immediatamente, come è possibile che Gubbio non abbia legami di collaborazione con città vicine e con i vari enti del territori? Il settore del turismo dobbiamo va professionalizzato, partendo dal dialogo con Comuni e Regioni vicine. Assisi è un esempio eclatante, non a caso proprio il sindaco Ricci il 6 aprile sarà con noi per un incontro pubblico. Non possiamo permetterci di perdere questi treni, così come quello dell'Unesco: dobbiamo recuperare quell'accesso nella rete delle macchine a spalla: oltre ad essere un vanto, è una via straordinaria di diffusione del brand Gubbio nel mondo”.
Occupiamoci adesso delle opportunità: “Abbiamo parlato di lavoro e di sviluppo, e per noi questo significa aver la capacita di attirare a Gubbio risorse sovracomunali, dalla Regione fino alla Comunità Europea. Al momento non abbiamo dei canali di comunicazione che facilitino queste opportunità, e dobbiamo metterci in testa che le risorse sono a disposizione di tutti ma soprattuto di chi è in grado di coglierle. Chi ha avuto incarichi di questo tipo ci dovrebbero spiegare nel corso dei loro mandati quali progetti sono stati realizzati a Gubbio grazie a determinati finanziamenti reperiti. Questo territorio ha necessità di accedere ai finanziamenti, noi abbiamo pensato ad uno sportello informativo che si ponga alla ricerca di tutti gli strumenti e agevolazioni per accedere ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari. Accanto a questo abbiamo pensato anche ad uno sportello del contribuente che due volte alla settimana stia a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e esigenze, soprattutto in tema di tasse”.
Concludiamo con una valutazione sul tema dell'equità sociale: “In una regione 'rossa' come la nostra e in una città come Gubbio che lo è altrettanto, il modello sociale dovrebbe essere all'avanguardia, invece scopriamo che non è all'altezza delle aspettative. Non basta assegnare incarichi, bisogna tirare fuori le competenze, perché spesso le risorse vengono impiegate male. Bisogna creare una rete del sociale che possa sostenere la famiglia a 360 gradi: le risorse ci sono, le professionalità pure, dobbiamo solo farle funzionare a pieno regime e in rete. Un esempio pratico è quello delle politiche della casa: sento dire che a Gubbio dobbiamo smettere di costruire perché ci sono troppe case, però non sento parlare dell'emergenza abitativa, alle case popolari. Naturalmente ci sono norme al di sopra del Comune, ma il regolamento comunale può essere adeguato alle esigenze del territorio: non possiamo basarci sull'ISEE, non ci si può ritrovare semplicemente ad impiegare risorse per risolvere le emergenze, perché si spendono soldi e non si creano le condizioni per risolvere il problema”.
Gubbio/Gualdo Tadino
22/03/2014 14:58
Redazione