"Non rinnoviamo le tessere Pd": il monito da parte degli operai ex Merloni

"Non rinnoviamo le tessere Pd": il monito arriva da parte degli operai ex Merloni-Jp Industries, delusi di come la politica del partito del premier Renzi non abbia cambiato il presente e il futuro nella vertenza annosa che vede il colosso degli elettrodomestici in crisi dal 2008 e la mancata cessione del ramo d'azienda al gruppo Porcarelli. "Sono diversi gli anni passati da quando abbiamo deciso di contribuire e sostenere il Partito Democratico anche grazie alla presenza in azienda del delegato sindacale Luciano Recchioni che a quei tempi era anche segretario dell'allora Pds gualdese. In questi anni abbiamo lavorato cercando di portare in azienda anche concetti politici oltre a quelli legati al lavoro ed aver avuto in lista 3 candidati per il consiglio comunale di Gualdo Tadino alle ultime amministrative del 2014 ed avene eletto uno, forse come si dice "non sarà tutta farina del nostro sacco" ma in grande percentuale abbiamo contribuito, ci ha fatto pensare che in fondo qualcosa di buono l'abbiamo fatto. In questi anni che ovviamente non sono stati facili, passando da un lungo periodo "berlusconiano", alla corta ma pesante parentesi "montiana", che ovviamente ha iniziato a farci fare qualche riflessione visto l'appoggio che il PD dette a Monti sulla riforma pensioni della Fornero e della difficile situazione della nostra azienda A.MERLONI che dal 2008 è in amministrazione straordinaria e ci ha visto fare un lungo periodo di cassa integrazione e ad oggi siamo ancora in attesa di risposte, ci siamo trovati di fronte a nuove elezioni nazionali. Sappiamo tutti come è finita e se da una parte c'era il rammarico per la mancata riuscita di Bersani a formare un governo, dall'altra la nomina di Renzi, espressione sempre del PD, ci rassicurava su un cambiamento rispetto ai governi precedenti. Purtroppo oggi dobbiamo dire che cambiamenti ce ne sono stati ma non hanno fatto altro che peggiorare la situazione di lavoratori e operai del settore privato. Pertanto al momento abbiamo deciso di non rinnovare la tessera al partito, a qualcuno forse non interessa Renzi compreso, visto che lui il finanziamento al partito lo preferisce facendo cene e pranzi da mille euro a persone senza pensare chi sono coloro che gli siedono accanto invece di fare il classico tesseramento ma una cosa è certa, al convitto un operaio con quelle cifre non parteciperà di certo. Nelle nostre conoscenze del mondo operaio quanto affermiamo non siamo i soli, tra pochi mesi ci saranno le elezioni regionali e si rischia che a pagare lo scotto di queste scelte arroganti e spocchiose saranno i candidati del Partito Democratico".