"Non sono pazza, mi esprimo diversamente dagli altri": è solo uno dei passaggi dell'intervista-presentazione di Miriam Sylla, schiacciatrice di Conegliano Veneto e della Nazionale azzurra femminile di volley, ospite ieri sera alla sala ex refettorio della Biblioteca Sperelliana per presentare il suo libro "Tutta la forza che ho" scritto dal telecronista Rai, Mauro Colantoni, che ha partecipato e condotto la serata. Un prologo d'eccezione al quadrangolare "Spirito di squadra" - ultimo appuntamento del cartellone del "Mese dello sport" a Gubbio apertosi con la Notte bianca di fine agosto - in programma oggi sabato 5 e domani domenica 6 ottobre alla Palestra Polivalente di Gubbio. Un succoso antipasto di campionato di serie A1 che vedrà in campo le campionesse d'Italia di Conegliano Veneto opposte a Scandicci (ore 15) mentre nell'altra sfida sarà la matricola umbra Bartoccini Fortinfissi Perugia a vedersela con Firenze. Domani alle 15 la finale 3o posto e alle 18 la finalissima di questa settima edizione della manifestazione, con incasso in beneficenza.
L'incontro con Miriam Sylla alla Sperelliana, in una sala stracolma, con tantissime ragazzine dei settori giovanili del volley eugubino, è stato introdotto da Ester Mariani, coordinatrice del progetto "Spirito di squadra", ha visto il saluto istituzionale del sindaco di Gubbio, Stirati e quindi la conduzione di Mauro Colantoni che ha raccontato gli antefatti del libri e le iniziali titubanze di Sylla a prestarsi a questa idea, avendo appena 24 anni. Eppure la sua vita e in particolare la sua esperienza familiare - con la morte improvvisa della madre per una neoplasia, proprio quando la giocatrice nativa di Palermo stava partendo per i Mondiali dello scorso anno - l'hanno spinta ad accettare la proposta. Miriam si è poi raccontata con la spontaneità e la naturalezza che le sono proprie, di ragazza che ama lo sport ma anche stare insieme agli altri, detesta le ipocrisia e le bugie e dice in faccia quello che pensa. Una trascinatrice carismatica in campo, ma anche una persona speciale fuori dal rettangolo di gioco. In tante alla fine hanno voluto regalarsi un selfie o un autografo dopo che Giampietro Rampini - papà di Francesco, a cui è dedicata la manifestazione dopo la sua prematura scomparsa 7 anni fa - ha omaggiato la giocatrice azzurra con una palla di Natale in ceramica personalizzata. Un Rampini (vedi photogallery) che è stato anche allenatore di volley portando alla fine degli anni Settanta la pallavolo Gubbio in serie A2.