"E' un Natale difficilissimo quello che ci apprestiamo a vivere. Ci dà la consapevolezza che a tre anni dal sisma la ricostruzione non è ancora iniziata e la politica continua, con le promesse, a farci credere in una rinascita, ma puntualmente veniamo traditi": a dirlo è Alberto Allegrini, imprenditore del settore turistico di Norcia e responsabile di Confcommercio per la Valnerina umbra.
"Attendevamo il nuovo decreto sul sisma - aggiunge - come una manna dal cielo, invece ci ritroviamo con l' ennesimo testo deludente che non recepisce tutte le esigenze del territorio e della popolazione".
"Anche se è brutto dirlo, perché noi continuiamo a essere trattati diversamente dai nostri fratelli di Genova? - si chiede quindi Allegrini - Anche noi chiediamo un commissario straordinario alla ricostruzione con pieni poteri. Le tragedie sono tutte uguali, sono più di tre anni che non abbiamo le nostre case, il nostro lavoro, le nostre famiglie". "Un tempo - dice ancora Allegrini - Norcia era un obiettivo e non un punto di partenza, adesso, se la ricostruzione non inizia davvero, diventerà purtroppo un posto da cui andarsene". Ma il rappresentante dei commercianti non ha alcun dubbio perché i turisti sotto le feste natalizie debbano scegliere come meta la città di San Benedetto: "Perché, malgrado il sisma, Norcia resta il posto più bello del mondo".
Intanto è polemica sull' ipotesi di celebrare messa della mattina di Natale tra le macerie della concattedrale di Santa Maria Argentea. Giampietro Angelini, capogruppo consiliare di "Noi per Norcia", ha inviato una lettera al vescovo, mons. Renato Boccardo, per invitarlo a non assecondare l' idea. "In molti a Norcia - scrive Angelini - si stanno chiedendo, e noi siamo tra questi, a che serve spendere migliaia di euro per allestire l' ennesimo spettacolo macabro tra le macerie di una chiesa che, come tutte le altre chiese del territorio, porta in sé la vergogna di una ricostruzione che non parte e la vergogna di regole scritte che non servono a niente se non a mettere al riparo la peggiore burocrazia del nostro sistema Paese". "Proprio Lei - si legge nel testo - più di una volta e giustamente, ha sottolineato, quasi gridato, che è finito il tempo delle parole, delle passerelle e degli spettacoli e che è arrivato (anzi, passato) il tempo di mettere mano alla ricostruzione concreta". "Delle case innanzitutto - aggiunge Angelini -, ma anche del tessuto sociale di una comunità che va sempre più perdendo la sua identità, i suoi valori, abbandonata a se stessa". "Con questa lettera aperta - ha scritto il capogruppo - Le chiediamo di non seguire le smanie di grandezza e di visibilità che ancora una volta sembrano pervenire da più parti. L' amministrazione comunale, la Protezione civile e tutti quei soggetti che si starebbero impegnando in sopralluoghi e progetti, si mettano tranquilli e pensino a cose più serie".
Perugia
08/12/2019 15:24
Redazione