“Venite Adoremus”: negli orti dell'Istituto Bambin Gesù di Gualdo Tadino il presepe si anima.
Per il quarto anno consecutivo l'associazione culturale Capezza, in collaborazione con l'Istituto Bambin Gesù ed il Polo Museale, e con il patrocinio del Comune di Gualdo, nel suo presepe vivente ha realizzato una rappresentazione davvero suggestiva della Natività, calata nell'incanto dell'epoca rinascimentale italiana.
Come nelle edizioni precedenti, anche quest'anno la riproduzione della sacra scena si è ispirata all'opera di un grande artista: Bernardino di Betto, soprannominato Pinturicchio, con la sua “Adorazione dei pastori” appartenente al ciclo di affreschi della Cappella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello.
Il dipinto è ricordato dal critico d'arte Cesare Brandi come “un'esplosione di primavera”, per i colori sgargianti che lo rendono simile ad una miniatura persiana, tanto da far valere al Pinturicchio la fama di “piccolo cesellatore”.
Allo stesso modo, illuminato dalla luce di piccole fiammelle, nel convento delle suore gualdesi il presepe messo in scena dall'associazione Capezza risplende di vivida bellezza, con i figuranti intenti nelle loro occupazioni.
Il falegname, il vasaio, il macellaio, il casaro, l'orafo, le ricamatrici: all’interno del presepe trovano ampio spazio le ricostruzioni delle principali attività artigianali e lavorative dell’Appennino umbro.
Novità di quest'anno è la cereria, con la realizzazione di candele in tempo reale.
Così grazie agli allestimenti che riproducono magistralmente il XV secolo e alla bravura degli interpreti, fede, arte e storia si uniscono per rendere ancora una volta omaggio al grande miracolo della Natività.
“Venite Adoremus”, che nel solo giorno di Natale è stato ammirato da oltre mille visitatori, offrirà ancora il suo incantevole spettacolo al pubblico il 30 dicembre, il 5 gennaio dalle 21 alle 23 ed il 6 gennaio dalle 17 alle 20.
Gubbio/Gualdo Tadino
28/12/2018 10:39
Redazione