300 opere d'arte della Valnerina salvate dalla distruzione: oggi sono al sicuro nei depositi della cooperativa Coo.Be.c a Spoleto. Ne dà comunicazione la stessa ditta di restauro che ricorda come le operazioni di prelievo delle opere da chiese in pericolo erano iniziate subito dopo il sisma del 24 agosto. Per la gran parte si tratta di opere provenienti dalla chiesa di Santa Rita. Si tratta 52 dipinti su tela, 6 dipinti murali, grandi macchine d’altare, preziose suppellettili, mobili da sacrestia, paramenti liturgici, sculture lignee e in cartapesta, databili dal XV al XIX secolo . "Le operazioni - afferma Vittoria Garibaldi, già soprintendente ai beni culturali per l'Umbria - sono state eseguite in tempi strettissimi grazie alla disponibilità della Soprintendenza alle Belle Arti dell’Umbria, diretta dalla dott.ssa Marica Mercalli, ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Perugia e alla operatività generosa dei Vigili del Fuoco, guidati dal comandante Gianfrancesco Monopoli, che hanno provveduto alla rimozione dei beni dall’interno della chiesa, leggermente coinvolta già dalla scossa del 24 agosto. Le stesse modalità sono state attuate per la rimozione di quanto era conservate all’interno dei depositi della Castellina. Le opere sono attualmente custodite presso il laboratorio della Coo.Be.C". di Spoleto per le operazioni di pronto intervento previste. Quanto era conservato nella chiesa di Santa Rita proviene in gran parte da Norcia (Sala Consigliare del Palazzo Comunale, chiese del Crocifisso e di Santa Caterina) e dalle sue frazioni come Legogne (Santa Maria Assunta e San Martino), Biselli (San Leonardo), Valcaldara (San Giovanni), Serravalle (San Claudio), ma anche da Cascia (Santa Margherita) e dal suo territorio come Colle S. Stefano (S. Stefano), Tazzo (S Leonardo), Colmotino (Santa Maria), Opagna (San Michele), Castel Santa Maria (Madonna della Neve), Colle d’Avendita, oltre che da Borgo Cerreto (San Lorenzo), da Preci con le frazioni di Abeto (San Martino) e Montebufo (San Leonardo), da Sellano (San Severo) e Pupaggi (chiesa San Sebastiano).