Si fa più pesante il quadro degli infetti in Alto Tevere e in particolare a Città di Castello. Ad aggiorcon una nota è il sindaco Bacchetta, che parla di 19 casi ufficiali: “Siamo passati a 19, 6 in più di ieri, dice il primo cittadino tifernate, alcuni dei quali riguardano la vicenda legata all’ospedale. Le persone in quarantena sono 74. Al termine della quarantena, se non si manifesteranno sintomi come speriamo, potranno tornare alle misure restrittive di tutti noi. E’ iniziata la sanificazione nella zona sud e nord, dentro il centro storico e i quartieri della circonvallazione. La sostanza che usiamo non è nociva e comunque non ha poteri taumaturgici sul Coronovirus ma serve a stemperare il clima. Per quanto riguarda Poste italiane, rimarranno aperti solo gli uffici di Città di Castello e Cerbara e questo, nei giorni di pensioni, genererà un afflusso, in contrasto con il regime di contrasto al virus che abbiamo assunto. Chiederemo che almeno per alcune scadenze, venga riaperto tutto il circuito. L’Ufficio delle Entrate ci ha comunicato una sospensione delle attività dovuta a un dipendente entrato in contatto con una persona positiva, al fine di mettere tutti in sicurezza. Sottolineo lo spirito di collaborazione anche di questo Ufficio. Aggiungo una nota positiva: lo striscione di solidarietà per gli operatori sanitari di Città di Castello che sono in trincea. Ringrazio alcune società rionale e pro-loco, San Giacomo e Piosina ma anche altre nei prossimi giorni, per le donazioni all’ospedale. In questa situazione ci sono anche risvolti costruttivi. Rinnovo l’appello: bisogna stare a casa. Specialmente i giovani. Anch’io sono nella posizione di molti genitori e so che è difficile ma bisogna farlo. Immaginiamo nei prossimi giorni un aumento delle positività fino ad arrivare al picco e quindi è più che mai necessario stare a casa. MI rivolgo anche agli anziani. Mai come oggi - conclude Bacchetta - l’isolamento sociale è l’unica carta che abbiamo per fermare il propagarsi del virus”.