A Padule il comitato "No antenna" raggiunge 500 firme

Prosegue a Gubbio la raccolta di firme contro l'istallazione di un'antenna di telefonia mobile a Padule. Dopo la grande affluenza all'assemblea di lunedì sera, nella quale sono intervenuti come relatori il dottor Giovanni Vantaggi, l'ingegnere Elena Calzuola e l'avvocato Valeria Passeri, stanno organizzando un ulteriore incontro informativ. Continua anche la raccolta firme, già 500, con l'obiettivo di raggiungere le 1000. "Dall'incontro di lunedì sera - si legge in una nota del comitato No antenna - sono venuti fuori interessanti/preoccupanti spunti di riflessione tra cui il fatto che la realizzazione non prevede una sola antenna ma un traliccio con BEN 9 ANTENNE ad alcune delle quali in teoria dovranno essere collegate altre antenne a cui riagganciarsi. Queste altre antenne ci sono già? Oppure dovranno essere ancora realizzate? Se devono essere realizzate dove verranno collocate? Dal punto di vista della salute si è data un'idea dell'impatto reale dell'inquinamento elettromagnetico, molto più grave nei bambini, citando i vari studi fatti che hanno mostrato un certo nesso causa-effetto tra esposizione ed effetti termici, ma soprattutto non termici sull'uomo. Gli studi hanno mostrato effetti biologici con il potenziale pericolo di aumentare il rischio di tumori cerebrali o leucemie infantili. L'esistenza di un rischio rilevante per la salute è a tutt'oggi complessa e controversa, vista anche la dimensione e la durata degli studi epidemiologici e l'origine relativamente recente e in continua evoluzione del problema. MA NON SI PUO' STARE FERMI A GUARDARE ASPETTANDO I CONCRETI POSSIBILI DANNI PER L'UOMO IN SILENZIO Nel 2001 l'IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), parte dell'Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite, ha inserito i campi elettromagnetici in categoria 2B che comprende i possibili cancerogeni per l'uomo. Rischio non da poco pertanto. Tuteliamo almeno le nuove generazioni. E' ora di dire basta!