“La scoperta da parte dei carabinieri di società italiane che vendevano illecitamente a paesi africani e non solo, pannelli fotovoltaici praticamente già esausti che poi finivano nelle discariche come rifiuti pericolosi, è avvenuta grazie a un sequestro del 2016 da parte dei carabinieri del Noe di Perugia di oltre 3000 tonnellate di rifiuti in una azienda di Gualdo Tadino”. Sulla questione interviene il consigliere comunale della Lega, Alessia Raponi: “Con questa indagine l’Umbria si rivela ancora una volta centro nevralgico di attività malavitose che oltre a “rovinare” l’immagine della nostra regione, recano un grave danno al tessuto economico del territorio – prosegue – I numeri parlano chiaro: 40 milioni di euro sequestrati, 93 indagati, 3000 tonnellate di pannelli fotovoltaici sequestrati in 60 aziende italiane delle quali ben 15 con sede in Umbria. Un plauso alle forze dell’ordine, in particolar modo ai carabinieri del colonnello Francesco Motta e alla magistratura che hanno colpito un'organizzazione criminale talmente ramificata che fondava la sua attività sulla truffa, sulla corruzione, sul traffico internazionale di rifiuti pericolosi e sul riciclaggio di denaro sporco. Sono fortemente convinta che su tali tematiche la politica debba fare la sua parte in maniera più incisiva, a partire dalle istituzioni locali e dai comuni più piccoli – afferma l’esponente leghista – ponendo maggiore attenzione a quei segnali che è possibile avvertire su attività illecite legate allo smaltimento dei rifiuti o ad altri settori. Occorre che le istituzioni locali collaborino più attivamente con le forze dell'ordine e con i magistrati. Oggi, in Umbria, dopo la conquista della Regione da parte della Lega e delle altre forze del centro destra – conclude la Raponi – le condizioni e le energie per far bene, proprio sul versante del contrasto alla criminalità organizzata, ci sono”.