Pellegrini al tempo del Covid, niente abbracci, mascherine in volto, accorgimenti sulla distanza, ma non per questo silenziosi e meno partecipi. E' andata agli archivi così la 12esima edizione del pellegrinaggio Assisi – Gubbio "Il sentiero di Francesco" che quest'anno non ha avuto organizzatori ufficiali, ma pellegrini che autonomamente hanno deciso di percorrere l'intero percorso o tappe di esso dandosi appuntamento ogni mattina alle 8.30 in un punto per partire insieme . L'ultimo tratto era quello che ha preso avvio stamani dalla chiesa di San Pietro in Vigneto per poi giungere, attraverso Valdichiascio, alla chiesa della Vittorina dove intorno alle 15.30 ad attendere i pellegrini con la sua campana festante c'era padre Carmelo Latteri che da mesi ormai si prende cura di questo luogo , per Gubbio una vera e propria Porziuncola, il posto che parla di Francesco ricordando il suo incontro con il lupo.
Saluto ai pellegrini anche del sindaco Filippo Stirati prima della messa conclusiva del pellegrinaggio che quest'anno è stata celebrata all'aperto sul sagrato della chiesa.
A monsignor Paolo Giulietti arcivescovo di Lucca, già vescovo ausiliare di Perugia – Città della Pieve (nella foto con il Vescovo di Gubbio e l'autore del manufatto in ceramica, Giampietro Rampini), è andato il premio Lupo di Gubbio, ricordando il suo impegno personale nella promozione delle vie di pellegrinaggio . A lui il merito di aver contribuito alla nascita dell'associaizone Francis' way per avviare il percorso di riconoscimento dei "Cammini di Francesco" come itinerario culturale europeo.