Dopo i terribili fatti di Parigi - in particolare con l'assalto in un luogo simbolo della musica e intrattenimento come il Bataclan - anche la Fondazione perugina "SergioPerLaMusica" si è chiesta quello che può e forse deve fare una realtà come la sua, che si occupa soprattutto di musica. Non si vede altra possibilità che quella di continuare a organizzare e ad andare nella sale dei concerti, per ascoltare la musica insieme, per essere liberi, praticare il rispetto delle culture di tutti.
“Una fondazione per la felicità” è come si autodefinisce la stessa Fondazione. Perché l’obiettivo è sviluppare un progetto culturale e musicale, ereditato dal patrimonio ideale nato dall’esperienza umbra e, come recita lo Statuto, “per perseguire il meglio per la nostra società e ampliare la formazione intellettuale e civile della comunità attraverso occasioni di crescita collettiva”.
La tensione diventa un’abitudine destinata a cambiare la percezione di chi ci passa accanto, di chi incontriamo e di ciò che vediamo. Occorre reagire e per questo la Fondazione ha pensato a un grande concerto per la vita e per la musica per parlare al mondo intero: “Vive la vie, Vive la musique”.
Quello che stiamo vivendo è un momento difficile per il mondo, c’è bisogno di un messaggio di pace, libertà, uguaglianza e rispetto che solo il linguaggio della musica, proprio perché universale, può riuscire ad elevare saltando confini e steccati ideologici.
Chi ama la musica e crede in un mondo pacificato grazie al dialogo, deve battere un colpo. Chi può usare gli strumenti della pace, del dialogo e del rispetto reciproco li usi in modo giusto. Voci e altri mezzi musicali sono potenti, da usare insieme a chi ascolta, per combattere chi pensa che la musica, come la vita stessa possa corrompere l’anima e il corpo.
Per fare questo serve un luogo simbolo, un luogo riconosciuto per la sua carica spirituale e culturale in grado di essere percepito come il luogo del dialogo e del rispetto reciproco: Assisi.
La Fondazione SergioPerLaMusica rivolge quindi a tutti, agli umbri, agli italiani, ai cittadini europei, ai cittadini del mondo, alle organizzazioni politiche e ministeriali, alle associazioni, alle istituzioni (civili, militari e religiose), ai musicisti, e soprattutto ai frati del Sacro Convento di Assisi, sempre sensibili ad iniziative come queste, un appello per costruire insieme una giornata capace di allontanare la paura con forza e coraggio, per guardare al futuro, per andare oltre le differenze umane.
Un momento di riflessione, un confronto interreligioso e interculturale da cui possa uscire un nuovo appello alla costruzione di una civiltà della convivenza: rinnovare insomma l’impegno per una civiltà di pace, fratellanza, tolleranza in cui tutti siano cittadini del mondo, uniti per superare ogni forma di terrorismo, odio, fanatismo e intolleranza.
“Vive la vie, Vive la musique!”
Città di Castello/Umbertide
24/11/2015 12:30
Redazione