Il tribunale del Riesame di Perugia ha confermato le misure cautelari degli arresti domiciliari all' ex segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci, all' ex dg dell' ospedale di Perugia Emilio Duca e al direttore amministrativo Maurizio Valorosi, indagati nell' ambito dell' inchiesta sui presunti concorsi truccati all' ospedale Santa Maria della Misericordia. Secondo i giudici, ai quali i tre - ai domiciliari dal 12 aprile scorso - avevano chiesto la revoca della misura cautelare, sussiste il pericolo dell' inquinamento probatorio. Nei giorni scorsi Bocci, Duca e Valorosi si erano avvalsi della facoltà di non rispondere durante l' interrogatorio di garanzia davanti al gip Valerio D' Andria che aveva rimesso in libertà soltanto l' assessore dimissionario alla sanità Luca Barberini.
Intanto il Riesame ha annullato l' accusa di favoreggiamento contestata a Gianpiero Bocci: "Un'ipotesi sempre sostenuta, il reato non è configurabile": dichiara l' avvocato David Brunelli, difensore dell' ex segretario del Pd umbro (già sottosegretario agli Interni nei governi Letta, Renzi e Gentiloni) e del direttore amministrativo dell' ospedale perugino Maurizio Valorosi, indagati nell' ambito dell' inchiesta sui presunti concorsi truccati all' ospedale di Perugia, ai quali il tribunale del Riesame ha confermato stamani la misura cautelare degli arresti domiciliari. "Una parte del quadro indiziario è cambiata - spiega Brunelli - il tema ora è soltanto legato alla regolarità di qualche concorso. Spero che la procura porti avanti rapidamente le indagini e che i miei assistiti possano tornare in libertà al più presto. Bocci e Valorosi sono amareggiati per la decisione dei giudici ma rimangono fermamente convinti del fatto che potranno dimostrare la loro innocenza".