Assisi "blindata" per l' arrivo dei sovrani di Giordania, il re Abdullah II e la regina Rania, che hanno ricevuto la Lampada della Pace. Oltre ai reali, presenti anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani e il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti.
"Islamismo e cristianesimo devono essere uniti nella battaglia al terrorismo, lo devono fare per il nostro futuro, per la nostra dignità e per la nostra umanità": è quanto ha detto il re di Giordania, Abdallah II, rispondendo alla domanda di un frate libanese nel corso dell' incontro con i giovani che si è svolto nel Salone papale del Sacro convento di Assisi, dove hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. "L' Isis può essere sconfitto in Iraq e in Siria - ha aggiunto il reale - ma non è abbastanza, va sconfitta tutta l' ideologia basata sull' odio e questo richiede una sfida nel lungo periodo". Il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha consegnato la ' Lampada della Pace' a re Abdallah II di Giordania "per la sua azione e l' impegno tesi a promuovere i diritti umani, l' armonia tra fedi diversi e l' accoglienza dei rifugiati".
Una porzione del muro di Berlino è' stata donata invece donata ad Assisi dalla cancelliera tedesca Angela Merkel ai frati del Sacro Convento. Si tratta di un "artefatto molto raro", come viene scritto in una nota dalla sala stampa, "proveniente dalla seconda generazione del muro di Berlino, che nel 1965 circa fu costruito anche in molti parti della Ddr (Repubblica Democratica Tedesca)".
"L' Italia considera la Giordania un Paese strategico nella regione, un partner per la pace ed un alleato contro l' intolleranza e l' estremismo che stanno minando alle fondamenta la plurisecolare convivenza tra le nostre societa' nel bacino mediterraneo e mediorientale. La visione e la lungimiranza che caratterizzano l' azione della monarchia hashemita sono un esempio per tutti noi che ci battiamo per un futuro di prosperita' e pace in Medio Oriente". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che poi parla anche di immigrazione "Aiutarli a casa loro non significa rimanere indifferenti ma investire maggiori risorse dall' Europa nei paesi di origine dell' immigrazione e soprattutto saperle investire". "L' Ue - prosegue Conte - deve affermare un nuovo modello di cooperazione in particolare con i paesi africani, perché quello vecchio non va più bene: occorre un partenariato tra pari. E' quello che stiamo cercando di realizzare, mi sto battendo per questo ma l' Italia da sola non può fare molto"
Assisi/Bastia
29/03/2019 18:15
Redazione