Assisi: convegno dedicato al 'Tumore della prostata'

Alcuni dei principali esperti della patologia parteciperanno al convegno sul tema "Tumore della prostata: esperienza vs. evidenza" in programma l' 8 e il 9 giugno ad Assisi, presso l' hotel Cenacolo, per iniziativa del prof. Ettore Mearini, direttore della Clinica urologica inter-aziendale ad indirizzo oncologico (Perugia-Terni), dell' Università del capoluogo umbro. Un appuntamento di grande rilevanza - sottolineano gli organizzatori -, perché in Italia, la neoplasia rappresenta quella solida più frequente negli uomini (il 20% del totale), con una incidenza di oltre 35.000 nuovi casi nell' anno. Secondo il registro nazionale dei tumori rappresenta la terza causa di morte in Umbria. Il rischio di sviluppare l' adenocarcinoma prostatico è definito "molto basso" nei pazienti con meno di 40 anni, ma aumenta progressivamente con l' età. Quella di diagnosi della malattia si è, però, progressivamente abbassata dall' inizio degli anni ' 90, grazie all' introduzione del Psa. La diffusione di questo marcatore ha fatto sì che le neoplasie siano "scoperte" a stadi sempre più precoci (dal 37% al 91%). Tale diagnosi precoce ha contribuito a determinare un notevole incremento di nuovi casi diagnosticati di tumore alla prostata, con una mortalità che si è, invece, "notevolmente ridotta". Si è infatti assistito - spiegano ancora gli organizzatori del convegno - ad un aumento della sopravvivenza cancro-specifico che ormai supera l' 80% a 20 anni, nella malattia organo-confinata, trattata precocemente. Questo importante miglioramento prognostico è stato in buona parte dovuto anche all' aggiornamento delle strategie terapeutiche, in tutte le classi di rischio. L' evoluzione tecnologica a cui si è assistito ha consentito agli urologi di abbandonare quasi definitivamente la chirurgia "aperta" per trattare questa patologia con la laparoscopia e oggi con la robotica che ha garantito una "riduzione notevole" della degenza media e delle problematiche post-operatorie con tutto quello che ne consegue dal punto di vista del re-inserimento sociale dei pazienti. "La clinica urologica che dirigo - ha sottolineato il professor Mearini - è scientificamente e professionalmente avanzata in questo campo, essendosi resa protagonista in molti consessi a livello mondiale e avendo messo a punto una tecnica originale, denominata Perusia, insignita del riconoscimento scientifico della rivista ufficiale della Società robotica americana. Di pari passo, nella nostra struttura si sta validando un test epigenetico urinario che permetta di ridurre la necessità di diagnosi invasiva bioptica".