Era il nome che il Papa voleva, ed e' il nome che i vescovi gli hanno dato, servito su un piatto d'argento, votandolo come primo eletto nella 'terna' prevista dal nuovo statuto Cei: a papa Bergoglio neanche occorreva, di fatto, la notte di riflessione che si e' riservato per scegliere il cardinale arcivescovo di Perugia-Citta' della Pieve, Gualtiero Bassetti, 75 anni lo scorso 7 aprile, come successore del cardinale di Genova Angelo Bagnasco dopo dieci anni alla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana.
Dopo le votazioni dei vescovi riuniti in assemblea generale in Vaticano, che ieri hanno visto presentare al Papa la terna composta da Bassetti, dal vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla (secondo in ordine di elezione) e dall'arcivescovo di Agrigento card. Francesco Montenegro (terzo), oggi l'annuncio dell'avvenuta scelta da parte del Pontefice e' stato dato dallo stesso Bagnasco al termine della messa da lui presieduta nella basilica di San Pietro. "E adesso - queste le sue parole ai vescovi delle 226 diocesi italiane - ho l'onore e il piacere di comunicare che il Santo Padre ha nominato il cardinale Bassetti presidente della Conferenza Episcopale Italiana".
La Cei, con Bassetti, apre decisamente un nuovo capitolo, con un presidente dal profilo di pastore sociale, vicino agli ultimi e ai disagiati, come era negli auspici di papa Francesco, che alla fine di aprile lo aveva anche prorogato nel suo incarico arcivescovile a Perugia, con la formula "donec aliter provideatur", fino a che non si provveda diversamente, superando cosi' l'unico ostacolo che si frapponeva a Bassetti verso l'ascesa alla presidenza Cei, quello dell'eta'.
Figura mite, paterna, gia' vicepresidente della Cei, diventato cardinale con Francesco nel primo concistoro del 22 febbraio 2014, Bassetti e' atteso da un compito complesso come quello del governo dell'arcipelago ecclesiale italiano, in un rapporto anche con le istituzioni che in altri periodi ha visto sicuramente un interventismo della Chiesa che con l'era Bergoglio e' decisamente tramontato: un segnale della fine del ruinismo e' che il cardinale di Firenze Giuseppe Betori, cui qualcuno dava delle possibilita' alla vigilia, e' rimasto ben lontano dalla terna degli eletti. I vescovi hanno svoltato in una direzione di allineamento deciso agli indirizzi del Papa argentino, come dimostrano anche le altre due figure beneficiate dal voto assembleare, Brambilla e, ancora di piu', Montenegro, il presule del viaggio del Pontefice tra i migranti a Lampedusa. Si dovra' vedere come sara' anche la coabitazione di Bassetti col segretario mons. Nunzio Galantino, il cui candidato Mario Meini, vescovo di Fiesole, e' rimasto anch'egli tra gli sconfitti.
"E' davvero un segno che crede alla capacita' dei vecchi di sognare...": cosi' Bassetti ha accolto oggi la decisione del Papa. "Non ho programmi preconfezionati da offrire, perche' nella mia vita sono sempre stato abbastanza improvvisatore - ha detto - Intendo lavorare insieme con tutti i vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato. Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creativita' e consolazione. E' quello che cercheremo di fare insieme. 'Vivere la collegialita'', ci ha detto, 'camminare insieme': e' questa la cifra che ci permette di interpretare la realta' con gli occhi e il cuore di Dio".
Perugia
25/05/2017 08:03
Redazione