Inaugurato il 29 giugno, si è concluso ieri con numeri da record il Festival dei due mondi di Spoleto: 620mila gli euro incassati per l'edizione di quest'anno a dimostrazione di una programmazione capace di attrarre 75mila spettatori e di registrare oltre 100 mila presenze in città. 60 gli appuntamenti programmati, tra spettacoli e concerti, 148 le repliche, 23 gli eventi e 21 le mostre organizzate. 972 le presenze tra attori, ballerini, cantanti, musicisti, orchestrali e coristi. 194 i professionisti al lavoro tra cui registi e coreografi e 220 i collaboratori tecnici, per la maggior parte provenienti da Spoleto. Un motore immenso che ha dimostrato di sapersi organizzare molto bene, regalando stupore fino alla fine. La sessantunesima edizione è andata infatti in archivio con uno spettacolo grandioso che ha visto l'attrice Premio Oscar Marion Cotillard entrare imperiosa a cavallo dalla scalinata di Via dell'Arringo, costeggiata dalla fiamme ardenti posizionate accanto alla cattedrale sulle note dell'aratorio drammatico di Giovanna D'Arco al rogo per riprodurre, in Piazza del Duomo, la stessa atmosfera medievale. Musica di Artur Honegger e regia di Benoit Jacquot sul palco insieme agli attori Georges Gay, Kiandra Howarth, Benedetta Torre e Martina Belli, erano presenti l'Orchestra giovanile italiana, diretta da Jeremie Rhorer, insieme al coro delle voci bianche dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma. Uno spettacolo suggestivo e avvincente in cui l'eroina sapeva di dover morire e, come in un film, ha rivissuto a ritroso in undici scene la sua vita. Più di duecento gli elementi che hanno dato vita ad uno spettacolo di grande pregio, il cui successo era stato già annunciato dal sold out.
Una grande soddisfazione per Giorgio Ferrara, direttore artistico della manifestazione, giunto quest'anno al suo undicesimo anno in carica che, dopo aver ringraziato gli spoletini per avergli ormai aperto il loro cuore dopo un primo momento di diffidenza dovuta all'affetto che li legava al Maestro Minotti, ha così commentato la riuscita: “I primi cinque anni sono stati dedicati alla ricostruzione, i secondi al consolidamento e ora si tratta di volare uscendo dagli schemi come ho cercato di fare in questo ultimo anno.” Per i prossimi, quindi, si augura di continuare così aprendo il Festival con un'opera contemporanea come avvenuto quest'anno con il Minotauro.
Molto fieri del risultato anche il vice presidente della Fondazione Festival, Dario Pompili e il Presidente e sindaco, Umberto De Augustinis, che, dopo aver confermato le parole del direttore artistico, ha annunciato che nel 2019, per la prima volta, la conferenza di presentazione della 62 esima edizione avverrà prima a Spoleto e solo successivamente a Roma “per legare ancora di più la manifestazione alla città. Città e Festival- prosegue il Sindaco- viaggiano all'unisono e mai si sono integrate così bene, proseguiremo così.”
Per il prossimo anno, inoltre, sono state confermate le collaborazioni con gli altri festival internazionali: dal gemellagio con Charleston iniziato nel 1977, alla conferma con la Cina e il Festival di Shanghai. Inizia quindi già il count down per l'edizione del 2019, che si terrà dal 28 giugno al 14 luglio.
Foligno/Spoleto
16/07/2018 15:26
Redazione