“I dati di ieri sono purtroppo in linea con quelli degli ultimi giorni e non sono affatto buoni, perché abbiamo avuto 23 nuovi positivi e solo sette guariti”. E’ quanto ha comunicato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, aggiornando la situazione dell’emergenza da Covid-19 a Città di Castello. “Si va confermado il trend negativo della crescita considerevole di persone positive, molte delle quali giovani, e di un numero di guariti nettamente inferiore”, ha preso atto il primo cittadino. “Questo – ha osservato Bacchetta – mentre in tutta l’Umbria si sta discutendo della necessità, concordata tra Comitato Tecnico Scientifico nazionale e giunta regionale, di rendere rossa la gran parte delle città”. “Anche se negli ultimi giorni tendono a crescere, i nostri dati non sono sicuramente tra i peggiori della regione, tuttavia in un contesto complessivo moto difficile, nel quale la gran parte dei comuni della provincia di Perugia hanno percentuali molto alte, anche Città di Castello viene inevitabilmente coinvolta”, ha rilevato il sindaco, riconoscendo che “è possibile e probabile che l’applicazione della zona rossa possa riguardare l’intera comunità provinciale o comunque la grandissima parte dei comuni”. “Siamo in attesa di conoscere il deliberato della Regione, al quale ci dovremo rigorosamente attenere”, ha chiarito il primo cittadino, evidenziando che “se venissero presi nuovi provvedimenti, questi avrebbero una durata di 15 giorni e sarebbero resi necessari anche dalla presenza, come ci dicono gli esperti, di due varianti molto aggressive del Coronavirus, quella inglese e quella brasiliana, capaci di diffondere il Covid-19 in modi più veloci che in passato”, ha spiegato Bacchetta, che ha aggiunto: “come presidente della Provincia di Perugia dovrò affrontare anche la problematica della chiusura delle scuole superiori, perché la decisione di rendere zona rossa il territorio provinciale implicherebbe inevitabilmente anche la chiusura degli istituti”. “Purtroppo questa del Covid-19, dopo quasi un anno, sembra una storia senza fine, senza una luce in fondo al tunnel, ma la luce invece c’è ed è data dall’arrivo dei vaccini”, ha sottolineato Bacchetta, nell’anticipare che “lunedì effettueremo un sopralluogo con l’Usl Umbria 1 e i rappresentanti della Pro Loco presso il Cva di Trestina, la prima sede che abbiamo individuato a sud del territorio comunale per la vaccinazione di massa dei tifernati e della popolazione dei comuni dell’Alta Valle del Tevere”. “Si tratta di un segnale importante dell’ormai prossimo avvio della campagna di vaccinazione su larga scala che è l’unica soluzione – ha puntualizzato il sindaco - perché abbiamo visto come i provvedimenti restrittivi, per quanto importanti e indispensabili, possono circoscrivere e rallentare la circolazione del virus, ma non fermarla, prova ne sia il fatto che il territorio della provincia di Perugia oggi si trova a dover fare i conti con l’applicazione di una zona rossa che sicuramente qualche tempo fa nessuno avrebbe ipotizzato”. “Dobbiamo continuare e tenere duro, anche se non è facile”, ha ammonito Bacchetta, che ha fatto riferimento alle segnalazioni del mancato rispetto delle norme in certi luoghi per lanciare un appello ai tifernati: “rinnovo l’invito alla massima prudenza, a rispettare le prescrizioni, soprattutto le forme di distanziamento sociale, e conto molto sul senso di responsabilità individuale, perché dobbiamo essere consapevoli che non rispettando le disposizioni per il contenimento del contagio facciamo del male a noi stessi, ai nostri familiari, ai nostri figli, ai nostri genitori”.
Città di Castello/Umbertide
06/02/2021 12:06
Redazione