C.Castello. Un anno dell'emporio San Giorgio. 460 tessere per 200mila euro di alimentari.

Sono 460 le famiglie che, nell’ambito territoriale numero 1 del quale fanno parte tutti gli otto comuni dell’Alto Tevere, fanno riferimento all’Emporio di San Giorgio di Città di Castello per acquistare beni di prima necessità che altrimenti non potrebbero permettersi: queste ed altre cifre ad un anno dall’apertura della struttura di Via XI Settembre sono state rese note da Pierluigi Bruschi, vicedirettore della Caritas tifernate, il quale ha specificato che “nell’arco di dodici mesi è stata distribuita merce per un valore commerciale di circa 200mila euro, distribuita attraverso una tessera a punti, che funziona con lo stesso meccanismo del bancomat. Dei quasi 500 nuclei che hanno avuto accesso alla card, 103 sono di Umbertide, 115 di San Giustino, 37 di Citerna, 9 di Montone, 2 di Pietralunga, 7 di Monte Santa Maria Tiberina e 275 di Città di Castello. Circa il 40 per cento è di nazionalità italiana e in circa 60 casi sono stati concessi punti riservati all’acquisito di prodotti per neonati. Ogni tessera viene caricata con un minimo di venti punti e un massimo di cinquanta a seconda dei parametri della famiglia: in questo lasso di tempo ne sono stati consumato 80452 grazie alla disponibilità dei supermercati, ai 38mila euro raccolti tra fondazioni, associazioni, cittadini, ai 23mila euro delle raccolte solidali e a 18mila euro di spesa integrativa per garantire sugli scaffali le tipologie principali di merce. “C’è ancora da fare - aggiunge Bruschi - in particolare per potenziare l’approvvigionamento dei prodotti in scadenza che il circuito della distribuzione non può vendere e che l’emporio invece potrebbe usare utilmente. Inoltre per tonno, latte, legumi e riso dobbiamo spesso fare ricorso all’acquisto perché i quantitativi messi a disposizione dai tanti nostri sostenitori risultano comunque insufficienti”. “L’emporio è un modo equo e trasparente per distribuire risorse a chi ha un disagio” ha dichiarato l’assessore tifernate Andreina Ciubini “inoltre si inserisce nella legge del Buon samaritano, combattendo lo spreco e superando le rigidità dei programmi pubblici rispetto alle nuove forme di povertà”. “Fare sociale mettendo a rete i servizi del territorio è il punto di forza di questo progetto” ha aggiunto il sindaco di Citerna Giuliana Falaschi, presente insieme all’assessore Manuela Mari “i punti di ascolto diocesani e gli uffici di cittadinanza sono una finestra di dialogo e un modo per cogliere il bisogno, rispettando della dignità delle persone. Questo ruolo va esteso anche ad altri settori dell’intervento pubblico”. “Abbiamo centrato l'obbiettivo, quello di dimostrare che per combattere il disagio e la povertà attualmente esistenti è assolutamente necessario un servizio di rete che ottimizzi le risorse realizzando quindi un contrasto reale al fenomeno, su basi di effettiva equità - ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Umbertide Stefania Bagnini - Non è più tempo per le improvvisazioni, anche se sostenute da buone intenzioni, perché non sono in grado di ottenere risultati con conseguente perdita di risorse che, se ben convogliate, possono davvero raggiungere chi è più in difficoltà”. “L’emporio sta allargando i suoi confini” ha concluso Pierluigi Bruschi, delineando alcuni progetti in itinere tra cui l’orto solidale di cui è già in vendita la prima raccolta: “la solidarietà ha un messaggio effusivo: insieme ai ragazzi dell’Associazione Alto Tevere senza Frontiere abbiamo tentato questa esperienza che insegna a non consumare il territorio con la filosofia del chilometro zero, integra la fornitura di prodotti freschi e infine aiuta a correggere abitudini alimentari che l’indigenza speso degrada”.