C.Castello: al via il processo contro la "maxi truffa" sul tabacco

Udienza dal giudice per le indagini preliminare nel tribunale di Perugia per diversi tabacchicoltori dell’Alta Valle del Tevere, accusati di aver truffato l’Unione europea per ottenere indebitamente i premi di produzione. Chi 350 mila euro, chi 400 o 200 mila euro. E poi una serie di imputazioni per false fatturazioni (e quindi per evadere le imposte) e altre per reati fiscali e illeciti amministrativi contestati alle società a cui fanno riferimento gli imputati. Ieri mattina il gup, Marina De Robertis, (pubblico ministero Dario Razzi) non ha accettato le richieste di incompetenza territoriale avanzate da alcuni difensori per episodi commessi fuori dalla regione (alcuni ad Arezzo) ma ha accolto l’istanza di nullità dell’avviso di conclusione delle indagini per le contestazioni amministrative alle società, e ha disposto di continuare il processo, che proseguirà nel prossimo giugno. In pratica alcuni tabacchicoltori della zona avrebbero inviato il tabacco all’estero (Svizzera, Olanda, romania) per poi farlo rientrare in magazzino. Un’operazione commerciale inesistente che avrebbe consentito ai produttori di compensare a produzioni deficitarie o inesistenti, percependo ugualmente finanziamento dell’Unione europea.