Regolamento delle case popolari a Città di Castello, la Lega prende posizione: “La maggioranza ha rigettato tutti e quattro gli emendamenti da noi presentati tra cui la richiesta di allegare, alla domanda per le graduatorie popolari, un certificato sulle proprietà all’estero per gli stranieri così come preteso per gli italiani”. A spiegare le ragioni della Lega in consiglio comunale è il capogruppo Marcello Rigucci insieme alla collega Linda Innocentini. “Quattro gli emendamenti presentati dalla Lega, tutti bocciati da una maggioranza lontana dalle esigenze dei cittadini italiani. Abbiamo chiesto che la commissione di controllo nata per verificare la regolarità dei punteggi venisse conservata, invece è stata soppressa dal nuovo regolamento. Abbiamo richiesto, come da anni stiamo facendo, la presentazione di un certificato sui possedimenti all’estero, autenticato dall’ambasciata di provenienza per tutti gli stranieri che intendono concorrere agli alloggi popolari, anche in questo caso la maggioranza si è schierata dalla parte degli extracomunitari, ritenendo valida una semplice autocertificazione prodotta nella domanda Isee. Rifiutata anche la nostra richiesta di allegare a tale domanda, una documentazione che attesti il patrimonio posseduto dagli stranieri, diversamente dalla documentazione richiesta per gli italiani. Cos’è questo se non razzismo nei confronti dei tifernati, perché la Lega avrebbe dovuto votare un atto proposto dal Pd che non tutela i cittadini italiani ma rappresenta solo la scontata propaganda elettorale di un partito che ancor’oggi rivendica lo ius soli, intende aprire i porti e che si fa complice del business che si cela dietro il traffico degli esseri umani. Non ci renderemo complici di queste strumentalizzazione, aumentare di soli 5 anni i requisiti per la residenza, non risolverà i problemi delle famiglie tifernati in difficoltà!”