Il black-out elettrico di 45 minuti avvenuto il 17 gennaio scorso all’ospedale di Città di Castello, successivo all’interruzione dell’alimentazione in parte della città, è stato determinato dal brusco ritorno dell’energia nella rete di media tensione a servizio della struttura, che, nello switch-off dei gruppi elettrogeni, ha danneggiato le batterie Ups. L’episodio non ha alcuna relazione con le condizioni di operatività e di manutenzione del gruppo di continuità, il cui corretto funzionamento era stato regolarmente certificato dall’ente deputato ed era stato verificato nel corso delle prove svolte a cadenza semestrale dall’azienda. Il raggiungimento del fine vita tecnico delle batterie Ups, la cui sostituzione era stata già programmata per l’anno 2017 con un investimento di 300 mila euro, non è stato pertanto causa dell’interruzione dell’erogazione di energia elettrica. E’ quanto hanno chiarito il direttore medico del presidio ospedaliero Silvio Pasqui, il dirigente responsabile dell’Unità Operativa Attività Tecniche dell’Usl Umbria 1 Fabio Pagliaccia e il responsabile tecnico del presidio tifernate Maurizio Rapaioli nell’audizione avvenuta nella seduta congiunta delle commissioni “Controllo e Garanzia” e “Servizi e Partecipazioni”, convocata nella residenza municipale dai rispettivi presidenti Riccardo Augusto Marchetti e Giovanni Procelli alla presenza dell’assessore Massimo Massetti. Il confronto con i rappresentanti dell’azienda sanitaria ha permesso di ricostruire con esattezza l’accaduto e di approfondire anche altre questioni, in particolare quelle legate alle problematiche delle infiltrazioni nell’edificio dell’ospedale e delle condizioni del parcheggio a servizio della struttura, per la soluzione delle quali è stato annunciato a fine 2018 un intervento straordinario finanziato con 1 milione di euro che dovrebbe concludersi in sei mesi, quindi attorno al primo trimestre 2019.