Si nasce sempre di meno in Umbria e l'Alto Chiascio non fa eccezione.
Secondo i dati forniti dall'ASL 1 , infatti, nel 2018 all'ospedale comprensoriale di Branca si sono registrati appena 366 parti, in netta diminuzione rispetto al 2017, dove si attestavano in numero di 412.
La situazione è critica, soprattutto se si pensa allo standard minimo di 500 parti l'anno che i reparti maternità devono rispettare per rimanere attivi ed evitare la chiusura.
Standard già derogato a favore del territorio eugubino-gualdese, trattandosi di un'area montana, per cui risulta sempre più difficile guadagnare la “soglia di sicurezza”.
Il calo della natalità ha, dunque, raggiunto l'11% a Branca, seppure continui ad essere scelta come meta per la nascite di bambini le cui famiglie provengono anche da Perugia, Assisi, Bastia e persino da fuori regione, con Fabriano, Cantiano e Cagli.
Del resto, il dato trova riscontro su tutto il territorio nazionale, a partire dai centri ospedalieri limitrofi, come Città di Castello, che lo scorso anno ha registrato una diminuzione dell'8% circa rispetto ai nuovi nati; Media Valle del Tevere, con il 18%; Perugia, che si attesta al 5%.
In un quadro così poco ottimista, il piccolo Nicolas Santioni (nella foto ) , primo nato del 2019 , venuto alla luce alle 6.234 del primo gennaio da mamma Laura Fanini e papà Samuele , è un segnale di positività e speranza affinchè rappresenti il primo di una lunga serie di nuove nascite, con il vivo augurio che possano riprendere presto a crescere.
Gubbio/Gualdo Tadino
03/01/2019 08:46
Redazione