Era atteso da anni e finalmente è stato adottato: con delibera del 12 novembre 2018, la Giunta regionale infatti ha adottato la proposta di regolamento di attuazione della legge regionale 22 del 2008, che disciplina Norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali. Un regolamento che mancava per poter applicare la legge che riconosce ai comuni su cui insistono attingimenti idrici per l'utilizzo delle acque a fini commerciali, parte del canone che le aziende private versano ogni anno nelle casse regionali. Un regolamento che era rimasto dormiente praticamente per dieci anni ma che è stato sollecitato a gran voce nei mesi scorsi dai consiglieri regionali Roberto Morroni di Forza Italia e Andrea Smacchi del Pd. Non a caso due esponenti di territori, Gualdo Tadino e Gubbio, tra quelli interessati alla novità normativa. Il regolamento infatti doveva essere già stato approvato nel dicembre 2017, come affermato a suo tempo nella sua interrogazione dall'ex sindaco gualdese Morroni.
E' un importante risultato per il Comune di Gualdo Tadino, oltre che per gli altri Comuni umbri interessati (Gubbio, Foligno, Orvieto, Sellano, San Gemini, Nocera Umbra, Acquasparta, Cerreto di Spoleto, Massa Martana, Scheggia-Pascelupo), che avranno così la possibilità di poter avere ogni anno ingenti somme. Ad esempio, nel caso di Gualdo Tadino circa 150mila euro l’anno, per Gubbio circa 100 mila euro. Risorse da destinare ad interventi di natura ambientale nel proprio territorio; stanziamenti che sarebbero dovuti già essere a disposizione delle varie amministrazioni dall’anno in corso, ricorda Morroni in una nota in cui esprime soddisfazione per il conseguimento del risultato.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/11/2018 19:22
Redazione