Un polittico d'inizio Trecento, autore e provenienza sconosciuta, scurito dal tempo e da materiali, forse oli, applicati nel tempo; un affresco staccato, di Mello da Gubbio di metà Trecento allocato maldestramento all'inizio del XX secolo su una tela con cornice; un Cristo crocifisso, prima metà del Trecento, ignoto l'autore e provenienza, seppur ipotizzabile sia di committenza francescana, interemente ridipinto nei secoli successivi alterando le originali cromie come anche le forme e persino le scritte tanto da farlo apparire un falso, una brutta copia sovrapposta all'originale. Sono i tre gioielli della Pinacoteca di Palazzo dei Consoli a Gubbio che sono attualmente in restauro per essere posti all'attenzione del grande pubblico in veste restaurata il prossimo luglio, quando aprirà la mostra "Nella patria di Oderisi. le arti a Gubbio prima e dopo Giotto " promossa dal Comune di Gubbio e dal Museo Civico Palazzo dei Consoli, Palazzo Ducale e Museo Diocesano. Un evento che si protrarrà fino ad ottobre per raccontare attraverso le opere conservate a Gubbio ma anche prese in prestito da altri musei e collezioni italiane il ruolo non marginale dei pittori eugubioni a cavallo tra XIII e XIV secolo.
Ieri il sopralluogo al cantiere di restauro della dottoressa Giordana Benazzi, storico dell'arte, curatrice della mostra, già ispetricce della Soprintendenza.
I restauri sono prepedeutici a restituire ad alcune opere che da tempo attendevano una giusta valorizzazione la bellezza originaria . E' il caso del polittico con Madonna in trono con bambino e Santi i cui saggi di pulitura hanno evidenziato cromie originali completamente offuscate dal tempo e da sostanze apposte nei secoli successivi. L'opera è stata affidata all'Ikuvium snc.
Nuovo supporto, che restituisce dignità e contestualizzazione , quello che è stato scelto per l'affresco staccato di Mello da Gubbio raffigurante una Madonna con il Bambino , sinora esposto più come una tela che come un reale brano di affresco. Il restauro è cyrato da Loredana Ferranti.
Tutto da capire cosa uscirà fuori dal terzo gioello d'arte medievale attualmente in restauro, il Cristo crocefisso di matrice giottesca che ai restauratori è apparso subito e chiaramente opera interamente ridipinta . Da una spessa coltre di ridipintura i saggi hanno fatto rinascere il dipinto originale con cromie e anche motivi completamente differenti da quello sinora visto . Una vera e propria meraviglia foriera anche di attribuzioni importanti. L'opera è stata affidata alla ditta Coreba .
I restauri , che sono visitabili presso la sala allestita a piano terra di Palazzo dei Consoli , sotto la scalea, sono stati finanziati in parte dal Comune in parte dall'art bonus , il dispositivo che consente ai privati di finanziare il restauro recuperando il 65 % di quando donato sotto forma di credito d'imposta. Una misura molto utilizzata in tanti Comuni d'Italia e che a Gubbio è fondamentale per il recupero di un patrimonio culturale ed artistico enorme , spesso dimenticato . Per informazioni è possibile rivolgersi all'ufficio cultura del Comune di Gubbio .
Gubbio/Gualdo Tadino
31/01/2018 08:19
Redazione