Un caso che presenta caratteristiche di "sospetto" legato al coronavirus è stato segnalato in Umbria. Lo ha reso noto la Regione al termine della riunione della task force che si è tenuta al centro di protezione civile di Foligno. Si tratta - è stato spiegato - di un caso "da subito monitorato dai servizi sanitari territoriali". Riguarda un soggetto, ora in isolamento, ospitato in una piccola struttura ricettiva umbra.
La persona - sempre in base a quanto reso noto dalla Regione - "presenta sintomi respiratori e avrebbe avuto contatti in tempi recenti con un soggetto che appare abbia contratto l' infezione da coronavirus in Lombardia". La Regione precisa che le organizzazione sanitarie regionali si sono attivate per "ospedalizzare la persona con i sintomi e mettere in sicurezza tutti i contatti, al fine di annullare il rischio della collettività". Nessuna indicazione è stata fornita sull' identità del soggetto e sulla località umbra dove si trovava. La riunione della task forse è stata presieduta dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Hanno partecipato ai lavori il prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, e il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario.
Non presentano profili di criticità le condizioni del paziente sospetto (non è stato reso noto se si tratti di un uomo o di una donna) per il coronavirus riscontrato in Umbria. Lo ha detto l' assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, rispondendo all' ANSA. "Viene monitorato e non ci sono attualmente motivi di preoccupazione" ha aggiunto. Il paziente - isolato in un reparto di degenza ordinaria - è stato sottoposto ai tamponi e i risultati sono attesi nelle prossime ore. "Domani avremo l' esito definitivo - ha spiegato Coletto - ma non c' è motivo di preoccuparsi. Si tratta solo di misure di prevenzione". L' assessore ha sottolineato che il caso umbro è stato trattato "come tutti gli altri sospetti in Italia, secondo un protocollo standard".
Intanto e' boom di richieste di mascherine nelle farmacie dell' Umbria dopo i recenti casi di coronavirus che si stanno verificando in Italia ma "sono esaurite" quelle con le caratteristiche che le rendono efficaci per evitare il contagio. Lo ha detto Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria, il sindacato dei titolari delle farmacie, parlando con l' ANSA. Disponibili sono ormai poche mascherine ' leggere' non in grado di fermare gli eventuali virus.
"Negli ultimi giorni - ha spiegato Luciani - c' è stato un notevole aumento di richieste per queste protezioni ma le scorte sono esaurite. Tra la gente che viene in farmacia c' è apprensione e in tanti chiedono informazioni". Il presidente di Federfarma Umbria ha invitato ad "attenersi a ciò che dice la scienza, anche perché l' Italia è tra i Paesi più attrezzati e all' avanguardia al mondo". "E' bene lavare frequentemente le mani - ha aggiunto -, magari utilizzando un germicida. E di questi prodotti nelle farmacie umbre non c' è carenza".
Perugia
22/02/2020 16:21
Redazione