Era atteso l'incontro odierno a Palazzo Donini sul tema dei rifiuti: Giunta regionale, Auri (Autorità umbra per rifiuti ed idrico) e rappresentanti delle amministrazioni comunali di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Orvieto, Magione, Gubbio e Spoleto, hanno avviato un confronto teso ad esaminare le questioni relative alla chiusura del ciclo dei rifiuti, alla luce dell’evoluzione dei flussi nel corso del 2018.
L’incontro, convocato dalla presidente Marini e dall'assessore Cecchini, svoltosi a Perugia presso la sala Giunta di Palazzo Donini, è stato caratterizzato da un'analisi della situazione attuale alla luce dei numeri del settore che negli ultimi mesi ha lamentato un aggravarsi del quadro regionale sia nelle percentuali di raccolta differenziata sia nel volume incipiente di indifferenziato la cui destinazione (discariche, in buona parte stracolme) mancando un impianto che chiuda il ciclo, lascia aperti molti interrogativi. Laconico il comunicato di commento dell'incontro, avvenuto a porte chiuse: nel corso della riunione - è scritto nella nota di palazzo Donini - è stata ribadita la necessità che ciascun livello istituzionale assuma, per le proprie competenze e responsabilità, atti ed azioni tesi a garantire il pieno esplicarsi degli obiettivi di gestione del ciclo della raccolta dei rifiuti indicati dalla programmazione regionale, privilegiando in primo luogo la raccolta differenziata.
Non si fa cenno alla chiusura del ciclo che resta il gigantesco punto interrogativo dell'intera questione: non ci sono inceneritori, nè si vuole apertamente dire che altri impianti presenti in Umbria (centrali e cementerie) potrebbero essere utilizzati. Argomento tabù per alcuni, inopportuno visto l'avvicinarsi di periodo elettorale per altri. Resta il fatto che l'immondizia cresce di giorno in giorno e trasferirla in altre regioni (a costi per altro importanti, che poi ricadono su bollette e imposte) può essere una soluzione solo pro tempore.
Perugia
05/11/2018 18:34
Redazione