"La chiusura anticipata alle 18 della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti e pizzerie ha un effetto negativo a cascata sull' agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento". È quanto emerge da un' analisi della Coldiretti, in riferimento al nuovo Dpcm, sull' impatto sull' intera filiera agroalimentare. "Un drastico crollo dell' attività che - sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco". "In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - precisa Agabiti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato". "Le limitazioni alle attività di impresa devono prevedere -afferma Agabiti - un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato, insieme ad interventi rapidi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l' acquisto di prodotti alimentari Made in Italy". "C' è forte preoccupazione - sostiene Mario Rossi direttore regionale Coldiretti - perché le nuove restrizioni colpiscono anche le eccellenze agricole made in Umbria, che devono far fronte al calo di lavoro della ristorazione e quindi di importanti canali di vendita, con difficoltà evidenti che si riflettono su vari comparti della filiera: dal vino al lattiero-caseario, dalla zootecnia all' olio". "Con l' attuale emergenza - aggiunge Rossi - l' invito alla distribuzione commerciale resta quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18 della ristorazione, con un effetto negativo a cascata sull' agroalimentare. Dai ristoranti agli agriturismi, dalle gelaterie alle pizzerie fino alle trattorie - ricorda Rossi - sono molte le realtà che trovano sostenibilità economica solo grazie al lavoro serale che ora è stato vietato dal nuovo Decreto". "Una situazione - conclude Rossi - che rischia di penalizzare nuovamente anche l' agriturismo umbro dopo mesi di difficoltà".