Tantissima gente, nonostante il gran caldo che si respirava in aula, era presente ieri sera al consiglio comunale aperto sulla vicenda che vede contrapposti Comunanza Agraria “Appennino Gualdese” da una parte e Regione dell’Umbria, Comune di Gualdo Tadino e Rocchetta Spa dall’altra.
Alla fine dopo una lunga assemblea è stato approvato l’ordine del giorno della maggioranza mentre è stato Respinto qiuello di tutti i gruppi di minoranza, che chiedeva al sindaco di emettere un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi nei confronti di Rocchetta e di attivarsi presso la Regione Umbria per il monitoraggio della sorgente Santo Marzio e per l’effettuazione di uno studio di bacino in sinergia con la Comunanza.
Nel documento approvato dalla maggioranza si chiede al sindaco di proseguire il lavoro di confronto con i vari soggetti coinvolti nei prossimi 60 giorni (prima della scadenza dei termini per la riassunzione della causa al Tar), richiede alla Comunanza di versare nelle casse comunali la somma di 8 milioni di euro spesi dal Comune di Gualdo Tadino sulla montagna gualdese nel periodo in cui l’ente è stato in quiescenza oltre al pagamento dal 2016 degli oneri tributari. Chiede inoltre all’amministrazione comunale di aprire un confronto con la Regione affinchè siano i Comuni, e non la Regione, a ricevere direttamente i canoni concessori e che l’utilizzo degli stessi non sia più indirizzato a progetti specifici, ma siano i Comuni stessi a decidere come impegnare quelle somme. Infine chiede a Rocchetta, se vorrà, di proseguire nelle attività di supporto economico alle associazioni del territorio, ma di versare al Comune di Gualdo Tadino almeno il 25% dell’importo dei canoni concessori per progettualità dell’Ente.
Assente per la Comunanza Agraria la presidente Nadia Monacelli ed a parlare è stata l’avvocato Maria Rita Fiorelli, che nel suo intervento ha spiegato del perchè la Comunanza ha impugnato i provvedimenti di proroga della concessione Rocchetta: "Sono stati rilevati variegati aspetti illegittimi - sostiene - l’area della Rocchetta dal 2013 poteva essere ripristinata a cura del concessionario e successivamente doveva essere espletata una gara fra più operatori, per la futura concessione a partire dal 2022, affinchè ci fossero state maggiori ricadute sulla collettività."
Parola anche all'ex sindaco e ora consigliere regionale Roberto Morroni. “Auspico unità in consiglio attraverso l'istituzione di una commissione affinchè tutte le parti possano sedersi attorno ad un tavolo comune. In ogni caso i Comuni sono l’espressione della volontà popolare - dichiara Morroni - e nessun altro soggetto può avocare una capacità di rappresentatività superiore a quella di un Comune". Parola anche al consigliere regionale della Lega Valerio Mancini, che ha dichiarato come dovrà essere la nuova giunta regionale a prendere in mano la questione.
L'ex consigliere comunale nonchè geologo Gianni Paoletti ha evidenziato come sia stato l'evento calamitoso a causare il ripristino dei luoghi e non l'intervento di Rocchetta. La naturalista Mara Loreti ha evidenziato come il territorio in questione abbia lo stesso valore del Duomo per Milano e, secondo il suo parere, la Comunanza non stia eseguendo azioni a salvaguardia dell’area.
A chiosare gli interventi il sindaco Massimiliano Presciutti che ha fortemente attaccato la Comunanza: "Non mi sono mai nascosto e se la Città mi ha riconfermato credo sia stato anche per questo. "Le continue proroghe di incontri e l'assenza della presidente confermano la paura di confrontarsi - sostiene a tinte forti Presciutti - e proprio oggi(ieri, ndr) leggevo sul giornale come la vetreria di Piegaro andrà ad investire in Friuli Venezia Giulia, delocalizzando il tutto con 100 posti di lavoro invece di poter sfruttare un'area dismessa nella nostra regione. Citando proprio casi riguardanti l'acqua, recentemente a San Gemini hanno festeggiato per aver ottenuto la cassa integrazione: non vorrei succedesse questa situazione anche qui. E poi se i cittadini pagano le tasse le deve pagare anche la Comunanza, visto che vi definite rappresentati della comunità, come fanno tutti i cittadini e lavoratori onesti. E comunque se il sindaco ti convoca davanti le parti sociali e i cittadini non si può dire che sarebbe come esser davanti ad un plotone di esecuzione: se c'è davvero volontà di conciliare c'è un'unica via, sedersi al tavolo prima possibile perchè abbiamo 60 giorni di tempo. Il 9 di Ottobre scade il termine per la riassunzione della causa al Tar, scaduto quel termine vi dovete assumere poi la responsabilità di tenere ostaggio questa Città ancora per tanti anni di un contezioso che non serve a nessuno, neppure alla Comunanza Agraria. Va fatto principalmente per la Città e per i cittadini: la verità è che la la Comunanza ha come obiettivo quello di perdere e far perdere tempo affinchè questo procedimento decada e si applichi la legge del 2017, visto che il procedimento è partito in precedenza, e siate voi a gestire l'acqua e fare i profitti, non per il bene collettivo ma solo per i vostri fini. Se non è così smentiteci e sedete al tavolo, aspettiamo la presidente per capire se c'è la volontà di discutere e trovare una soluzione. Atti pubblica amministrazione illegittimi? nessuno lo ha mai senteziato. Ripeto: ci sono 60 giorni di tempo, sedete al tavolo nelle sedi istituzionali, perchè saranno le istutuzioni alla fine a decidere quali saranno i progetti che andranno finanziati. Di dovuto non c'è nulla in questo mondo, se non un pò di rispetto che personalmente ho sempre portato. Ricordiamoci che le aree di tribunali non portano a nulla di buono, basta dire ciò che si vuole e cosa quest'azienda debba fare di più rispetto a quello che ha proposto per risolvere il contenzioso".
Gubbio/Gualdo Tadino
31/07/2019 09:07
Redazione