Valutando i filmati giunti alla Digos, si ha la certezza di un sasso lanciato contro il pullman del Perugia tra il Capitini e lo stadio, rompendo un vetro. Duecento i tifosi che hanno preso parte alla contestazione proseguite fino alle porte dello stadio dove alcuni hanno lanciato fumogeni dentro e sotto il mezzo. I giocatori poi sono stati scortati dalla polizia all'interno dello stadio. La Digos sta valutando eventuali denunce e Daspo per i protagonisti più esagitati dei video. Il Comune ha cercato di mettere pace tra le due parti con una nota:"Questo periodo di tensione dispiace a tutti noi perugini. Vogliamo tutti superare questa fase critica e recuperare serenità per riaffermare i valori sportivi. Restiamo uniti intorno alla squadra".
Mentre il presidente ha condannato i fatti di sabato ("oltrepassato ogni limite, come presidente e uomo mi sono sentito umiliato e ferito") e indetto il silenzio stampa, i tifosi hanno rincarato la dose. "Nessuno all'interno del pullman e fuori è stato oggetto di aggressione personale se non verbale, né è rimasto ferito, pertanto strumentalizzare un vetro rotto e qualche fumogeno è veramente un colpo basso. Se 'violenta' è stata la contestazione, 'violento' e offensivo è anche il presidente che in queste settimane si è espresso con dichiarazioni finte e accomodanti, facendosi beffa del popolo biancorosso e 'violente' sono le prestazioni dei giocatori 'professionisti' a discapito di noi tifosi che facciamo sacrifici per seguirli" La nota termina con "Stasera Ultras e tifoseria saranno al fianco del Perugia. Perugia siamo noi, voi siete solo di passaggio"