Dal 4 ottobre ad oggi, con un 533% di incremento per l' utilizzo di posti letto, gli ospedali umbri Covid di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Pantalla, e ora anche di Spoleto, "potrebbero non bastare perché anche in Umbria l' evoluzione del contagio non si arresta". Oltre a queste trasformazioni già in atto ce ne saranno altre quindi, con la prossima struttura ospedaliera dedicata che potrebbe essere Orvieto come è stato ricordato nel corso di una videoconferenza stampa cui hanno partecipato la presidente umbra, Donatella Tesei, l' assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, il commissario straordinario dell' Azienda Usl Umbria 2 Massimo De Fino e il direttore sanitario dell' Azienda Usl Umbria 2 Camillo Giammartino. "Stiamo attivando realtà ospedaliere a seconda dell' evoluzione dell'emergenza" ha commentato Dario. L' incontro si è concentrato in particolare sulla questione della trasformazione in struttura Covid dell' ospedale di Spoleto, con 70 posti letto, dopo le polemiche che si sono accese in questi giorni da parte di sindaco e comunità spoletina. "È il momento dell' unità e del dialogo" ha detto Tesei. "Siamo in periodo d' emergenza sanitaria - ha aggiunto - e stiamo applicando la normativa nazionale con la quale devono essere individuati ospedali Dea di primo livello". Tesei, inoltre, ha spiegato che il piano di riorganizzazione dell' ospedale Covid di Spoleto "prevede il mantenimento dei servizi ai cittadini, anche se con diversa organizzazione". "Per le funzioni invece sospese - ha proseguito - i servizi vengono comunque assicurati prevalentemente dall' ospedale di Foligno, poco distante. Comunque, alla fine dell'emergenza e come messo nero su bianco nell' ordinanza - ha voluto rimarcare Tesei - la struttura ospedaliera spoletina sarà rafforzata, quindi i cittadini possono stare tranquilli perché nessuno ha inteso penalizzare la città né ora né in futuro".