Doppia data umbra per Danilo Sacco. La voce storica dei Nomadi, che da tempo ha intrapreso una straordinaria carriera solista, sarà mercoledì 8 maggio all’Auditorium San Domenico per la stagione di ‘Foligno Musica’ (ore 21.15) e il giorno successivo, giovedì 9 maggio, all’Urban di Perugia (ore 22). Due tappe in Umbria, quindi, del nuovo tour del cantautore che fa seguito al suo disco ‘Gardè’. La stagione musicale di ‘Foligno Musica’ organizzata da Athanor Eventi con il patrocinio del Comune di Foligno - in collaborazione con Parterre, la nuova ATI che si occupa della gestione di alcuni spazi cittadini, di cui Athanor fa parte - prosegue così con il suo suggestivo cartellone. Dopo i concerti archiviati a fine 2018 di Vasco Brondi-Le Luci della centrale elettrica e dell’accoppiata Pastis e Irene Grandi, la nuova stagione, la terza, di ‘Foligno Musica’, è ripartita anche nel 2019 con il live del febbraio scorso dell’artista indonesiana Anggun, la data zero del tour ‘Notti brave a teatro’ di Carl Brave e a marzo con lo show di dj Gabry Ponte che ha gremito il Palapaternesi. Anche a maggio, pertanto, si proseguirà con il concerto di Danilo Sacco a Foligno e in replica anche a Perugia in collaborazione con l’Urban club. A distanza di quattro anni dall’ultimo disco (‘Minoranza Rumorosa’) a fine 2018 è uscito ‘Gardé’, il nuovo album di Danilo Kakuen Sacco, con la partecipazione del chitarrista statunitense Neil Zaza, prodotto da Danilo Mancuso per DME e distribuito da Artist First. Il brano ‘Gardè’ che dà il nome all’album, scritto con lo psichiatra calabrese Silvio D’Alessandro, è dedicato al sindaco di Riace Mimmo Lucano e racconta gli sbarchi, l’emigrazione e il pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare fortuna in territori diversi da quello di appartenenza (italiani compresi). “Mimmo Lucano è un esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale – commenta Danilo Sacco - in un periodo buio come il nostro, abbiamo tutti un bisogno impellente di persone che lottino per mantenere vivi i nostri valori ed ideali, troppo spesso triturati in un meccanismo che premia i più furbi e non i più coraggiosi. Ci si lamenta del mondo in cui viviamo ma spesso deleghiamo agli altri anche le nostre responsabilità. C’è bisogno di gente che dia una mano, che resista e riscopra quella parola troppo spesso violentata ed abusata che è UMANITÀ”.