"La situazione ambientale in Umbria è sostanzialmente buona: anzi per la prima volta nel 2019 non è stato superato il limite dei 35 sforamenti annui": queste le parole di Luca Proietti, direttore generale dell'Arpa Umbria, l'agenzia regionale protezione ambiente che effettua e analizza i monitoraggi quotidiani delle 25 centraline diffuse in tutta la regione, dopo l'ultima conferenza stampa svoltasi a Terni nei giorni scorsi (vedi foto). Ogni giorno sono queste centraline gli strumenti che captano e rivelano la presenza di polveri sottili e metalli derivanti dalle emissioni in atmosfera. Emissioni che vengono prodotte da diversi fattori, in percentuali spesso poco note e spesso condizionate da eventi atmosferici.
Ad esempio, nel solo Comune di Gubbio le emissioni primarie di Pm2,5, ovvero le polveri fini inquinanti, derivano per la stragrande maggioranza (88%) dagli impianti di riscaldamento, in minima parte dai trasporti (4,1%) e addirittura in misura ancora inferiore dagli impianti industriali e produttivi (3,8%). Da qui si spiega perchè durante il lockdown, con industrie chiuse e traffico quasi azzerato, i livelli di Pm 10 e Pm2,5 siano rimasti sugli standard normali, quando altrimenti avrebbero dovuto drasticamente calare.
La fotografia che emerge dunque dai numeri di Arpa Umbria del 2019 appare rassicurante sulla qualità dell'aria nella nostra regione, con alcune aree come l'Eugubino, che spiccano in modo virtuoso rispetto ad altre: sul fronte delle polveri pm 2,5, le più dannose per la salute, tutte le aree della regione sono rimaste sotto la soglia di legge dei 25 microgrammi per metro cubo.
Le zone più critiche sono quelle di Terni Maratta e Spoleto, con un livello medio di 19, e ancora Terni le Grazie e C.Castello con 18. A Perugia la centralina di Parco Cortonese ha registrato una media di 16, mentre a Gubbio, dove sono 5 le centraline Arpa, quella che ha fatto segnare il livello maggiore di emissioni è in via Leonardo da Vinci (14), seguita da quelle a Padule e in piazza 40 martiri (11), mentre a livelli addirittura sotto quota 10 sono proprio quelle nei pressi delle cementerie a Ghigiano e Semonte.
Il quadro nel 2020 non cambia sostanzialmente su entrambi i fronti: alla data del 30 scorso, la media annua delle rilevazioni rimane pressochè immutata (nonostante i 3 mesi di lockdown).
Per i pm 2,5 la graduatoria vede ancora in testa la centralina di Terni Maratta che sale a 23 microgrammi per metrocubo sui 25 di limite, mentre a Perugia la più sensibile è quella di Ponte San Giovanni che arriva a 14 microgrammi. Delle 5 centraline di Gubbio, quella ai livelli più alti, ma lontana dal limite dei 25 microgrammi, resta la centralina di via L.da Vinci a 16, mentre Padule è a 12, piazza 40 martiri a 11, e sotto quota 10 microgrammi restano le centraline Arpa nei pressi delle due cementerie.
Tutti numeri ufficiali, tutti numeri consultabili ogni giorno nel sito internet di Arpa Umbria. E proprio quello della comunicazione più efficace è un tema ricorrente, anche negli interventi dell'ultima conferenza stampa di Arpa a Terni: comunicare, alla popolazione, dati ed eventuali criticità, rilevazioni ed interventi, è operazione di trasparenza ma anche preventiva rispetto a luoghi comuni o fake news che spesso vengono diffuse soprattutto in rete. E così lo stesso direttore Proietti ha annunciato un nuovo contenitore di informazioni, ‘Arpa channel’.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/07/2020 09:43
Redazione