"Come ex sindaco di Fossato di vico, avendo vissuto la costruzione dell'ospedale di Branca ed ora come cittadino, sento il dovere di intervenire sulle conseguenze della delibera 971 della Giunta Regionale riguardo la riorganizzazione dei laboratori analisi, dopo aver visto il servizio su TRG".
A parlare è Francesco Monacelli, ex sindaco di Fossato di Vico (a sinistra nella foto) nel periodo di realizzazione dell'ospedale comprensoriale: oggi torna sulla questione con il proprio punto di vista:
"Ricordando gli eventi succedutesi per la costruire dell'ospedale di Branca, sotto la regia politica di sindaco Ronaldo Pinacoli, dove paradossalmente era stato semplice costruirlo ma era stato faticoso combattere le "fake news" di allora - create ad arte da interessi partitici, di categorie e personali - finalizzate a portare a delle "fake decision" per non farlo costruire. Vista l'attuale vicenda, nonostante l'ospedale unico, questo è sempre attuale. Ma ora per depotenziarlo.
Chiunque legga la delibera 971/2018 e le motivazioni in premessa, ritiene che è assolutamente condivisibile questa iniziativa. Si legge "..tenuto conto dell’elevata specializzazione.." e "infatti la crescente complessità delle indagini di laboratorio determina la necessità di una sempre maggiore specializzazione per interpretare singoli esami o pannelli di esami di nuova generazione. Inoltre, specie per le 'diagnostiche di livello avanzato', il corretto dimensionamento dei servizi è condizione essenziale per garantire qualità, efficacia ed economicità". Condivisibile.
Si prosegue: "Sulla base del quadro sopraesposto, tenuto conto della rete dei Servizi Ospedalieri rideterminati in base al D.M. 70/2015 e dell’assetto viario ed orografico si riconferma l’organizzazione dei Servizi di
Diagnostica di Laboratorio secondo il modello “Hub e Spoke” ridefinendo le funzioni di singoli laboratori". Bene.
Ed ecco la "fake decision" finale dove a premesse logiche e razionali seguono decisioni irrazionali, le solite che abbiamo combattuto per la realizzazione dell'ospedale di Branca e che prima hanno collocato il Silvestrini verso il lago Trasimeno invece che a Collestrada, l'ospedale di città di Castello verso S.Sepolcro invece che verso Umbertide, quello di Foligno verso Assisi invece che verso Spoleto.
Se i motivi da tener conto sono le tecnologie sofisticate degli strumenti, che tutti gli ospedali non possono avere, e l'assetto viario mi chiedo perché dallo ospedale SPOKE di Branca si devono portare molti i prelievi e trasferire personale all' HUB Città di Castello (66 Km e 54 min) invece che, per garantire qualità, efficacia ed economicità e la logica, al Silvestrini (44 km e 35 min). Sempre per ovvietà non capisco perché Città di Castello non potrebbe fare quello che a Branca viene richiesto, visto che si trova a 67 km e 52 min dal Silvestrini. La stessa nostra distanza con Città di Castello.
Quindi diventa logico che le direttive finali debbano cambiare, viste le premesse. Gli ospedali di Branca e Città di Castello o sono tutti e due HUB o SPOKE perchè queste scelte "irrazionali" impatterebbero sulla salute dei cittadini e sul personale che vi opera".
Gubbio/Gualdo Tadino
20/09/2018 11:53
Redazione