La uccise per un pugno di euro, 16, forse 20 , per non essersi accordati sul prezzo finale di un rapporto consumato in auto . Ora dovrà scontare 16 anni di carcere . Emessa dal giudice Piergiorgio Ponticelli del tribunale di Arezzo la sentenza di condanna per Piter Polverini, il 24 enne di San Giustino accusato della morte di Katia dell'Omarino avvenuta a Sansepocro nella notte tra l'11 e il 12 luglio del 2016.
Il giudice non ha riconosciuto l'aggravante della crudeltà, ma ha comunque assegnato all'imputato un anno di carcere in più rispetto a quanto richiesto dal pm Giulia Maggiore. Polverini, impiegato all'epoca dei fatti in un negozio di scommesse ad Arezzo, aveva conosciuto da tempo la Dell'Omarino con la quale aveva incontri sporadici. La sera dell'11 luglio dello scorso anno aveva incontrato la donna , 39 anni , residente a Sansepolcro e in difficolà economiche , in un bar della cittadina toscana ; si erano dati appuntamento poco dopo alle piscine , dove la Dell'Omarino aveva lasciato la sua auto per salire su quella di Piter. Non poteva immaginare che non sarebbe tornata viva da quell'appuntamento , venendo uccisa in località Ponte del Diavolo dove la mattina seguente fu ritrovato il corpo . La testa fracassata da un colpo di martello che , a seguire, Piter ammetterà di aver utilizzato per colpirla per poi abbandonarlo in un boschetto vicino a casa sua a San Giustino . Lì gli inquirenti in effetti l'avrebbero ritrovato alcune settimane dopo. Su Piter grava un perizia psichica che ha stabilito che l'uomo soffre di disturbo multiplo della personalità e resta emblematica la frase che avrebbe detto ai Carabinieri la mattina del 16 settembre 2016 quando fecero irruzione nella sua abitazione di San Giustino per trarlo in arresto dopo mesi di indagini, filmati ed indizi che conducevano a lui : "Vi aspettavo – disse – siete stati bravi".