Le distanze minime da luoghi sensibili previsti dal regolamento comunale di Perugia e valide anche per le sale scommesse, non possono essere sospese: è quanto ribadisce in un’ordinanza il Tar Umbria, che non ha accolto, come spiega Agipronews, la domanda cautelare di un’agenzia contro la norma che prevede almeno 500 metri tra una sala giochi e posti come scuole e chiese. «La domanda di sospensione del provvedimento impugnato non appare suscettibile di positiva definizione», si legge nell’ordinanza, che risulta come la sala non rispetti «le distanze minime di legge da luoghi sensibili quali centri per anziani, case di cura e chiese parrocchiali». A febbraio dello scorso anno il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato una modifica alla legge regionale umbra, per includere tra le attività che devono rispettare i limiti dai luoghi sensibili anche le sale scommesse.