"Per ricordare bisogna prima conoscere: e questa collana di volumi vuol essere un punto di riferimento per giovani e meno giovani, per conoscere quanto realmente accaduto durante l'occupazione nazista ma anche nei decenni successivi": parole del magistrato militare Marco De Paolis, autore insieme al docente universitario e studioso, Paolo Pezzino, del libro "La difficile giustizia", presentato alla Biblioteca Sperelliana tra gli eventi per commemorare il 74° Anniversario dell'Eccidio dei Quaranta Martiri su iniziativa della Associazione Famiglie Quaranta Martiri Onlus con il Patrocinio del Comune di Gubbio.
"La difficile giustizia. I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia 1943-2013", è una collana di 10 volumi che a Gubbio sono stati introdotti dal prof. Giancarlo Pellegrini dell'Università degli Studi di Perugia. L'evento è stato preceduto dai saluti di Filippo Mario Stirati (Sindaco Comune di Gubbio), di mons. Luciano
Paolucci Bedini (Vescovo di Gubbio) e di Laura Tomarelli (Presidente Associazione Famiglie Quaranta Martiri Onlus).
“Sono atti di processi che diventano documenti storici - ha spiegato Marco De Paolis - E' il primo di dieci volumi di un'agile collana con molta storia e cronaca giudiziaria: scritti e ricostruzioni dedicati alla gente, ai giovani che vogliono conoscere un pezzo di storia del nostro Paese.
Parliamo di memoria ma non si può ricordare se non si conosce - ha puntualizzato il magistrato militare che per primo ha condotto indagini e promosso l'accusa dei processi contro i criminali nazisti - Primo scopo di questa collana e' raccontare cosa e' accaduto, non ho fatto valutazioni ma ho ricostruito quanto accaduto. Non spettano a me le valutazioni, che sono comunque opportune. Far conoscere ciò che probabilmente non si sa. Cosa è avvenuto ma anche cosa non è avvenuto nelle aule giudiziarie, nelle aule parlamentari, anche situazioni singolari (come quella di autorevoli esponenti parlamentari che a fine anni 90 ritenevano che i giudici non dovessero fare la storia e dunque certi armadi non andassero riaperti). Poi dal 2003 ci sono stati 57 condannati all'ergastolo dopo alcuni processi. Nel frattempo però - si rammarica De Paolis - sono morti responsabili e superstiti che non hanno ottenuto giustizia. E l'assurdo è che tutto questo non nasce da un doveroso accertamento di giustizia ma da un'intervista giornalistica, ad Erik Priebke scovato in Argentina (su di lui pendeva un ordine di cattura non eseguito per la rappresaglia delle Fosse Ardeatine con 335 morti).
Il primo documento che ho voluto allegare e' l'art.112 della Costituzione - ha spiegato De Paolis - secondo cui l'azione giudiziaria e' obbligatoria. E' bene sapere da quali principi partire.
In Italia nel periodo dell'occupazione sono state uccise 23 mila persone senza una giustificazione, ed è la prima anomalia. Seconda anomalia è che non si cerchino i responsabili. Terza anomalia e' che si siano occultate prove e documenti ostacolando le indagini.
Anomalia dell'anomalia e' non aver sviluppato approfondimenti dopo il ritrovamento delle carte: una carenza che dovrebbe essere spiegata.
Lo spirito di queste pubblicazioni - ha concluso De Paolis - e' dare una informazione diversa da quella storiografica: raccontare quello che è successo prima e quello che abbiamo tentato di fare dopo".
Stasera 21 giugno è in programma la veglia al Mausoleo dei 40 martiri dalle ore 21. Domattina celebrazioni eucaristiche dalle 6.30 (la prima officiata dal Vescovo Paolucci Bedini) quindi il corteo dalle 9.30 con la cerimonia istituzionale delle 10.30, a seguire ancora celebrazione officiata da mons. Fausto Panfili.
Gubbio/Gualdo Tadino
21/06/2018 14:30
Redazione