Ecomostro di S.Pietro: "Gubbio Bene comune" invoca un referendum per la Commissione d'inchiesta

"La Commissione di inchiesta sulla vicenda di San Pietro proprio non la vogliono". Si apre con questa esclamazione la nota di Francesco Gagliardi, capogruppo di "Gubbio Bene comune" in consiglio comunale, che invoca da tempo la istituzione di una Commissione d'inchiesta sull'ecomostro di San Pietro, l'orribile struttura urbanistica sorta su quello che doveva essere il gioiello del Puc1. Ma Gagliardi non demorde e fa l'appello di "chi non la vuole". "Il Partito Democratico all’opposizione ed i fuoriusciti del Partito Democratico, maggioranza nella maggioranza. L’effetto “risucchio” ha trascinato nel vortice del NO il partito Socialista, SEL e, rullo di tamburi, anche Scelgo Gubbio, la formazione che più di tutte ha invocato alle scorse elezioni la rottura con il passato. Così l’armata Stirati si dimostra compatta, senza crepe e graniticamente proiettata ad affrontare le sfide del futuro. Nel frattempo, però, viene tracciata la linea continua con il passato. Il NO alla Commissione di inchiesta rivela tutte le “parentele politiche” di gran parte dell’attuale Consiglio Comunale con le passate amministrazioni. Molti dei consiglieri comunali in carica non vogliono fare un torto a chi li ha preceduti, pur avendoli combattuti “di forma” nella recente campagna elettorale, o non possono farlo, perché significherebbe fare un torto a sé stessi. Altrimenti, come spiegare il NO alla Commissione che vuole solo fare luce su quanto accaduto a San Pietro. Dal prologo all’epilogo, senza sconti per nessuno. Per gran parte del Consiglio Comunale, la Città non deve sapere quali responsabilità politiche si annidano nel fallimento dell’ecomostro di San Pietro. Eppure, le responsabilità politiche sono tante e diffuse. Basti pensare che il Comune di Gubbio, da “estraneo” che era nell’operazione immobiliare, si è trasformato in imprenditore, assumendosi tutto il rischio di impresa. Basti pensare che il Comune di Gubbio doveva contribuire all’opera con circa 900.000,00 euro e, ad oggi, di euro e ha già tirati fuori 2.100.000,00 ed altri ancora ne serviranno per completare l’opera. Ma la Città non deve sapere. Meglio distrarre i cittadini con i fumogeni dei bei discorsi sul futuro. Alla Città chiederemo nelle prossime settimane di decidere se dimenticare o meno quanto accaduto a San Pietro. Con la proposta di un Referendum che tolga ai politicanti cittadini la possibilità di “insabbiare” le responsabilità di chi li ha preceduti. Servono duemila firme. Anzi, millenovecentonovantanove".