La seconda domenica di luglio la Chiesa celebra la festa del Beato Arcangelo Canetoli il cui corpo incorrotto è conservato nell'eremo di Sant'Ambrogio a Gubbio. Bolognese di origine, fu l'eremitaggio della Gola del Bottaccione la sua casa fino al 1513 e qui la diocesi eugubina lo ricorda ogni anno con una messa officiata dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e presenziata da istituzioni e fedeli . La salita a piedi verso l'eremo non ha scoraggiato nemmeno quest'anno i partecipanti, occasione anche per riappropriarsi per un giorno di un luogo tra i più mistici di Gubbio. Negli ultimi tempi la sua cura è stata affidata alle Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco che risiedono qui a turno una alla volta, tenenendo aperto e in attività l'eremo di proprietà dei Canonici Lateranensi di san Secondo. In occasione della festa del Beato Canetoli è stata Suor Daniela Cancilla a lanciare un appello ai presenti, tra questi il sindaco Filippo Stirati, ovvero quello di sostenere la piccola comunità di suore nella cura del luogo sacro. Le sorelle infatti, quattro in totale, impegnate nella gestione di San Marziale, dove risiedono, e della chiesa della Vittorina dopo la scomparsa di Padre Francesco Ferrari, con sacrificio e non poche difficoltà tengono aperto l'eremo. Alle difficoltà logistiche del luogo, tuttavia normali per un romitorio, si uniscono quelle dei costi, il primo fra tutti l'elettricità. L'eremo infatti non è raggiunto dall'acquedotto comunale e per approvigionarlo di acqua si è dotato di una pompa trifase che attinge dal Bottaccione, ma i cui costi energetici sono ad oggi difficilmente sostenibili. Da qui l'appello alla comunità eugubina perchè non dimentichi questo luogo di preghiera e lo sostenga con donazioni: "Noi vogliamo che resti un luogo del silenzio – ha detto suor Daniela – Ma capiamo perchè tanti conventi e monasteri siano diventati nel tempo alberghi e bed & breakfast. Riuscire a mantenerli aperti è sempre più difficile, sia in termini di presenza fisisca che di disponibilità economica".