"Ci sentiamo di accogliere con favore l’appello delle forze di maggioranza che “tendono la mano” affinché si costruisca qualche cosa di concreto al riguardo della progettualità legata al recupero dell’ex Calai".
Così i consiglieri comunal di Forza Italia a Gualdo Tadino Silvia Minelli e Fabio Viventi.
"D’altronde - proseguue una nota - sono mesi, precisamente da aprile, che chiediamo di poter affrontare insieme le progettualità di breve e lungo termine che riguardano la nostra Città. Di certo però occorre partire da basi concrete, senza porre come punti di partenza suggestioni quali il Covid-hotel o mettendo in risalto la paventata inerzia del Governo Regionale.
In prima battuta perché, parlando di riconversione del nostro caro ospedale ad attività ricettiva, si parte da un assunto semplicissimo: non trattandosi di un hotel, l’ipotesi decade fin dal principio. Vale la pena ricordare che esistono dei criteri, sanciti a livello nazionale e poi recepiti a maggio dalla Giunta Regionale, per cui la progettualità decade fin da subito.
In seconda battuta perché, come ha ribadito anche dal Dirigente della nostra ASL, Ing. Pagliaccia, durante la conferenza stampa dello scorso 5 ottobre, la progettualità tutt’ora in essere legato al protocollo d’intesa sottoscritto dal Sindaco Presciutti, si rivela nei fatti critica anche sotto l’aspetto finanziario, dal momento che nel piano triennale 2019-2021 il capitolo Ex Calai è finanziato per 2,5 milioni solamente come spesa corrente. Che cosa significa in sostanza? Che tale allocazione di risorse non è utilizzabile per un progetto di riqualificazione che, in ogni caso, può durare diversi anni, ma solo, eventualmente, per acquisti di apparecchiature. Tale aspetto non è interpretabile dalla maggioranza o dall’opposizione, sono gli storici criteri di ciascun bilancio pubblico, che separa sempre le spese correnti da quelle che sono le spese per investimenti.
Pertanto, inutile ribadire i 12 anni di ritardi, come verrà sottolineato sicuramente nella manifestazione sindacale che si terrà domani 16 novembre, per rimandare la palla nella metà campo della Regione Umbria, la quale si trova a far fronte ad un’emergenza sanitaria da 11 mesi (rispetto ai 12 di insediamento).
Qui si tratta di ricreare un percorso condiviso, fattibile e che non danneggi la Città di Gualdo Tadino come è stato finora quello intrapreso dall’attuale Amministrazione, che ormai si avvicina al sesto anno del suo mandato. Se fosse andato avanti il protocollo del 2012, oggi avremmo gioito noi, l’Amministrazione Presciutti e l’intera città.
Allora, per proporre qualcosa di concreto: accantoniamo tutti l’idea di demolire la stecca e vendere le palazzine; diamo il via al percorso di riqualificazione della parte vecchia. Ma bisogna essere intellettualmente onesti: questo presuppone che vi sia un progetto sostenibile e al tempo stesso innovativo nell’offerta di servizi socio-sanitari, non solo cittadini ma di respiro regionale. E poi bisogna affrontare il tema delle risorse, perché il 5 ottobre è come se ci avessero detto: “guardate, forse non ci siamo capiti, i soldi per il Calai non ci sono mai stati”. Dunque, bisogna “ridisegnare” il quadro economico, sperando che la Regione, nel disastro che si è trovata a gestire in eredità, riesca a trovare il prima possibile le somme necessarie.
Ecco, noi chiediamo di affrontare il tema con i presupposti giusti, senza agitare fantasie alla popolazione che equivalgono ad una pia illusione. Su queste basi noi saremo pronti, come sempre, a sedersi con il massimo spirito costruttivo. Non ci interessano slogan o progetti “da campagna elettorale”. Ci interessa solo che Gualdo non sprofondi ancora più, senza aver tentato di mettere sul tavolo qualche cosa di sostenibile".
Gubbio/Gualdo Tadino
15/11/2020 20:49
Redazione