Schermi di sicurezza in plexiglass, entrate contingentate, percorsi stabiliti, sanificazioni: i titolari di molti bar di Perugia hanno riaperto timidamente questa mattina la saracinesca dei propri locali nel primo giorno della fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Per loro solo la possibilità di fare servizio da asporto, ma il cibo non potrà essere consumato all'esterno dei bar. Si ricomincia, ma a ritmi molto lenti, molto diversi da quelli che erano abituati a sostenere prima della pandemia. E c' è anche chi ha preferito rimandare tutto al primo giugno, quando secondo le previsioni, i locali, anche se con restrizioni, dovrebbero riaprire al pubblico. "Abbiamo montato degli schermi in plexiglas - spiega Giovanni, titolare bar Dadando - per proteggere sia gli operatori sia il cibo. Abbiamo fatto la sanificazione all'ingresso, della cassa, predisposto percorsi obbligatori per i clienti. Il locale è stato completamente ripulito a fondo. Lavori che hanno comportato un investimento di oltre 10 mila euro e oggi saremo neanche a un cinque per cento rispetto al lavoro che svolgevamo prima". Una cinquantina di caffè serviti ai clienti poco prima di mezzogiorno, rispetto ai 400, 450 che erano abituati a fare in tempi pre-virus. "Speriamo questa sia una fase di passaggio e che a tappe potremo riprendere" ha spiegato Giovanni sul quale pesa però anche l'incertezza per il futuro. "Abbiamo uno spazio molto grande all'esterno - afferma- che adesso non si può utilizzare in questa fase perché siamo autorizzati soltanto all' asporto. Vorremmo iniziare ad organizzarci ma stiamo aspettando tutte le normative per non fare investimenti che vanno in contrasto alle direttive. Preferiamo aspettare ed essere sicuri di fare bene il nostro lavoro". Ha scelto invece di non aprire il suo bar per l' asporto Graziano, titolare del 'Neropaco Café' e delle pizzerie 'LaRomantica'. Il servizio che ti consente di prendere e portare a casa sarà attivato solo per le pizzerie che, in questi giorni, hanno consegnato a domicilio. "Qui al Neropaco - spiega Graziano - resteremo chiusi fino a nuove disposizioni. Dicono che potremo riaprire il primo giugno, se non ci saranno ulteriori cambiamenti e quindi aspetteremo questa data perché a noi fare l'asporto non conviene assolutamente". Secondo Graziano, per quanto riguarda i bar, "non c' è una forte domanda per fare l' asporto" con "la maggior parte delle aziende e dei negozi chiusi e la gente che non viene a fare una colazione che è poi obbligata a consumare altrove". "Noi quindi - afferma il titolare - abbiamo optato per non farlo perché sicuramente mettere in moto tutta questa struttura non ci conviene. Per quanto riguarda la pizzeria, invece, abbiamo puntato in queste settimane sul domicilio, rispettando tutte le misure di sicurezza: mascherine, guanti, igienizzanti e quanto altro, con pochissimo personale, lavorando io e mio fratello, che siamo i soci, e pochi altri che ci danno una mano. Siamo ridotti ai minimi termini". Riprenderà invece da questa sera il servizio da asporto. "Abbiamo predisposto un ingresso e una uscita separati da delle fioriere, verrà rispettata la distanza di sicurezza, si entrerà una sola persona alla volta per ritirare il cibo". Ma anche in questo caso a pesare è l'incertezza sul futuro: "attualmente non abbiamo ancora disposizioni certe e siamo in attesa di sapere come ci dovremo comportare" conclude.
Perugia
04/05/2020 16:19
Redazione