Foligno. 76 malati d'azzardo al SERT.

Ben 76 sarebbero le persone in terapia al Sert di Foligno proprio per il gioco d’azzardo: una dipendenza contagiosa che inizia letteralmente per gioco e finisce per inghiottire lo scommettitore. A Foligno è in costante aumento la presenza dei giocatori: una categoria che abbraccia sempre più i giovanissimi, dagli appena maggiorenni, fino agli over 60 e che, oltre a non conoscere differenze di età, non conosce nemmeno categorie sociali. Da avvocati, a medici, ad impiegati fino al pensionato ed al disoccupato. Una che colpisce non solo lo scommettitore, ma le finanze economiche dell’intera famiglia . Così l’Asl di Foligno, vista la dilagante “ droga da scommesse”, ha istituito da due anni il servizio nuove dipendenze “Girovento”, un vero e proprio soccorso psicologico per i malati di Gap, ovvero gioco d’azzardo patologico. La dottoressa Sonia Biscontini, dirigente del servizio, sottolinea la difficoltà dell’interazione con i soggetti: “in pochi decidono di prestarsi alle nostre terapie volontariamente, la maggior parte delle volte arrivano familiari disperati a raccontarci la storia dei loro cari. Molte volte ci riusciamo, altre invece, il malato dopo due –tre sedute decide di mollare”. Attualmente –ci spiega il gestore di un centro scommesse- lo stato permette puntate ad un prezzo base stracciato: con soli 2 euro si può scommettere sui pronostici sportivi, una riduzione che incrementa ancora più la presenza costante e spasmodica degli scommettitori. Il calcio è al podio di questo triste primato, ma la tecnologia sempre più invadente nella quotidianità dei giovanissimi si fa spazio con il poker on –line, dal più classico a quello importato oltreoceano ovvero il poker texano. A seguire la presenza delle “macchinette” ovvero i video poker. Colpite, in quest’ultima tipologia di gioco, sarebbero sempre più le donne, che competono, anche attraverso le classiche scommesse sportive. Ci sono aneddoti disperati di questa dipendenza dal gioco: da soldi destinati a pagare le bollette familiari che , vengono invece “devoluti” interamente al gioco d’azzardo, una mania che sconfina anche in atti illeciti. Oltre all’istinto di aggressività di cui sembrano sensibilmente connotati i soggetti scommettitori, come dichiara il responsabile del centro scommesse, il vortice della dipendenza da gioco sconfinerebbe in piccoli atti di ruberia. Non ultimo il caso di una ragazza disoccupata che scommettendo in partite calcistiche i soldi destinati alla spesa familiare una volta persi, ha rubato carne in un supermercato.