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Foligno: il Polo della Meccatronica all'esame del centro analisi di Unicredit

Foligno: il Polo della Meccatronica all'esame del centro analisi di Unicredit. Interessante convegno presso la sede di Confindustria folignate per capire potenzialita' e criticita' del distretto umbro che conta circa 100 imprese.
Il settore della Meccatronica, in Umbria, è costituito da imprese che operano negli ambiti dell’Automotive, dell’Aerospazio, dell’Automazione industriale e delle Tecnologie sociali. Nel 2011 Confindustria e Regione Umbria hanno costituito il Polo Regionale Umbro della Meccatronica e della Meccanica Avanzata con l’intento di innalzare il livello di competitività delle aziende di questi settori, valorizzando l’innovazione e il trasferimento tecnologico tra imprese, università e centri di ricerca. Delle tematiche relative al Polo, ma anche di case history creditizie e parametri di valutazioni finanziarie si è discusso ieri pomeriggio nella sede di Confindustria Umbria a Foligno con Giuseppe Metelli, Presidente Confindustria Umbria sezione di Foligno, Paolo Bazzica, Presidente del Polo Meccatronica Umbria, Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit, Riccardo Masoero, Responsabile Analisi Territoriali e Settoriali di UniCredit, Marco Prati, Vice Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit, Cristiana Colli, ricercatrice dello Studio AASTER, Luciano Bacoccoli, Area Manager Umbria di UniCredit. Il Polo della Meccatronica, che oggi annovera più di 100 imprese aderenti, costituisce, secondo Riccardo Masoero, responsabile dell’ufficio Studi Territoriali e Settoriali di UniCredit, un “SISTEMA”, ovvero un aggregato di imprese diverso da distretto, settore o filiera produttiva e significativo per la complessità della sua realtà produttiva attuale e per la difficoltà di "misurarne" con precisione il perimetro produttivo. “Per descrivere il Polo della meccatronica, sia il concetto di distretto che quello di filiera sono superati perché nella meccatronica la parola chiave è integrazione, cioè la capacità di lavorare in squadra tra il detentore di know how, il produttore di componenti esterni, il contributo dei supporti di software. Questa è la capacità fondamentale che viene richiesta in un sistema di questo tipo. Tanto più c’è una rete di connessioni che funzioni tanto più ci sono dei collegamenti, tanto più saranno efficaci e competitivi i prodotti realizzati da queste aziende della meccatronica”. L’evoluzione recente del polo meccatronico umbro (a partire dal 2011, anno di riacutizzarsi della grande crisi, dopo il parziale rilancio seguito al tracollo del 2008-2009), ha visto una evidente inversione di tendenza per tutti gli indicatori nel 2013, con proiezioni positive per il biennio 2014-2015 e una dinamica – rispetto all’andamento nazionale – più accentuata per il mercato interno e meno vivace per l’export. L’analisi appare correlata principalmente alle performance delle imprese operanti nell’impiantistica, che rappresentano i quattro quinti della produzione complessiva della meccatronica umbra. Meno sviluppato ma più dinamico, nel confronto intersettoriale, appare il polo aerospaziale, con alcune imprese ampiamente proiettate sulla dimensione globale dei mercati. Secondo i dati presentati da Riccardo Masoero, gli aspetti che più positivamente caratterizzano il “sistema” meccatronica sono legati al PRODOTTO ed al PROCESSO PRODUTTIVO. Nel primo punto prevalgono i temi della qualità e del forte orientamento al cliente in termini di qualità ed affidabilità del prodotto, innovazione e differenziazione, mentre nel campo del processo produttivo il successo è legato agli investimenti in ricerca e sviluppo, al know how elevato , alla innovazione di processo. In termini di fattori critici invece l’analisi di UniCredit individua la frammentazione dell’offerta che genera una “debolezza” verso l’esterno in termini di scarso accesso ai finanziamenti non bancari, costi, reperimento delle competenze, difficoltà ad accedere a nuovi mercati di sbocco. Per una valutazione delle opportunità di sviluppo Masoero giudica premianti le strategie che aumentano massa critica e sinergie: Crescita dimensionale, Capacità di fare rete, Risalita nella catena del valore sono i temi che possono permettere di sviluppare i fattori critici del successo per il sistema della meccatronica umbra. «Alcune delle criticità messe in evidenza dallo studio predisposto da Unicredit - ha detto il presidente del Polo, Paolo Bazzica - sono tra gli obiettivi che il Polo si propone di affrontare per facilitarne la soluzione. Ne cito solo due: la prima, ovvia, è quella di agevolare il più possibile l'attività di ricerca e di innovazione che, come conferma il rapporto Unicredit, risulta determinante nel contesto competitivo del nostro comparto; la seconda è altrettanto implicita e riguarda il superamento del fattore dimensionale quale elemento di debolezza, attraverso la specializzazione delle imprese, a cominciare dalle fasi di acquisizione e di sviluppo di nuove tecnologie, per arrivare alla gestione condivisa ed integrata delle attività quando le stesse sono condotte in forma clusterizzata e quindi anche ad una capacità di agire insieme su determinati mercati di sbocco commerciale». Secondo la sociologa Cristina Colli dello studio AASTER frammentazione della struttura produttiva, polverizzazione dell'offerta, prevalenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione (poche le aziende medio-grandi), con una produzione prevalentemente orientata alla produzione di parti assemblate all’esterno del polo, definiscono implicitamente anche l’agenda delle priorità per il salto qualitativo e lo sviluppo del polo meccatronico umbro. In specifico, i temi urgenti riguardano: il salto dimensionale, organizzativo e tecnologico di un adeguato numero di piccole imprese; ciò pone al centro anche la questione del finanziamento bancario (non c’è problema di liquidità o accesso al credito per le imprese medie o più strutturate, mentre i problemi aumentano scendendo di livello). un incremento della quota di export generata dalle imprese del polo, attraverso un primo accompagnamento all’internazionalizzazione di parte di queste e lo sviluppo di maggiori opportunità per quelle già presenti sui mercati esteri; l’accesso più strutturato a competenze specialistiche (oggi problematico) e alle conoscenze strategiche per l’innovazione di prodotto, non necessariamente generate da istituzioni presenti sul territorio. Luca Lorenzi, Deputy Area Manager di UniCredit per la Region Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria) ha concluso sottolineando che “L’occasione di questo studio “originale ed inedito” sul polo della meccatronica ha costituito per UniCredit l’opportunità concreta per confrontarsi con le aziende del settore sugli aspetti più concreti del rapporto banca impresa. Nello studio, a fianco di una analisi strutturale del polo, UniCredit ha voluto anche far vedere come un istituto di credito che utilizza dei sistemi di rating standardizzato interpreta questo settore; da parte delle aziende lo studio può invece costituire l’occasione per dire alla banca ed alle sue strutture operative nel territorio quali sono gli aspetti dell’approccio bancario che ritiene opportuno migliorare, cosa la banca può fare di più, come si può migliorare la collaborazione per dare sviluppo al settore. In sintesi anche in questo caso, quali sono le strade per raggiungere una positiva integrazione tra banca e impresa”.
Foligno/Spoleto
30/09/2014 16:28
Redazione
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