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Fontanelle Branca, e' tempo di festeggiamenti dopo la storica promozione in Eccellenza regionale

Fontanelle Branca, e' tempo di festeggiamenti dopo la storica promozione in Eccellenza regionale. Il pari di San Giustino ha dato la matematica certezza del primo posto. Tittarelli: "Dedica a mio padre".
È passato solo un anno, ma sembra che il tempo si sia fermato. Un anno dopo aver messo piede in Promozione vincendo in rimonta a Cannara contro la Grifo, il Fontanelle Branca si regala un’altra perla da sogno, andando a conquistare l’Eccellenza al termine di una stagione vissuta sempre e soltanto in prima linea. Roba da 26 giornate trascorse in vetta, che solo a pensarci a qualcuno verrà probabilmente il mal di testa. Bastava un punto in Alto Tevere e un punto è arrivato, con i biancoblù che hanno faticato soprattutto a tenere a freno quella pressione che inevitabilmente ha attanagliato le gambe e sembrava essere stata messa lì apposta per rovinare la festa. Alla fine Lisarelli ha badato alla sostanza, consapevole di non poter chiedere altro ai suoi ragazzi. Ha fatto della prudenza la sua miglior virtù e ha conquistato il traguardo, rintuzzando il ritorno del Lama che col Cerqueto ha vinto, ma senza poter riprendere la capolista. La favola brancaiola ha dunque il suo lieto fine e la festa è esplosa già qualche istante prima del triplice fischio. Oltre 200 i sostenitori saliti a Sangiustino per l’ultima recita dell’anno, con due pullman al seguito e una carovana di auto. Hanno sofferto un po’ tutti sugli spalti, perché in avvio i locali hanno fatto capire di non essere in vena di regali, con Lapazio chiamato due volte alla risposta da Poggini e soprattutto da Sanchez, il più in palla dei suoi. Solo nel finale di primo tempo la capolista ha cominciato a farsi più presente nella metà campo avversaria, con Marchi che ha sprecato una buona chance (mancino a giro dal limite finito alto) e Gnagni che c’ha provato dalla distanza, ma senza esito. Proprio l’infortunio di Marchi ha costretto Lisarelli a gettare nella mischia a inizio ripresa il baby Giordano Radicchi, all’esordio assoluto in prima squadra (proprio come Marchi un anno fa a Cannara: quando si dice un “predestinato”…) e bravo a tenere posizione sulla destra, “scortato” nell’ultima mezzora dall’amico e mentore Marco Gaggiotti che lo ha visto crescere nella piazzetta davanti casa. La ripresa invero s’è dimostrata ben più avara di emozioni, con il Sangiustino che a lungo andare s’è accontentato e non ha più premuto sull’acceleratore, mentre le gambe dei biancoblù tremavano dall’emozione. Quando Dini di Città di Castello ha fischiato la fine (senza recupero), l’urlo liberatorio del popolo di Branca ha risuonato forte e chiaro al Comunale. I cancelli dello stadio si sono spalancati e l’invasione di campo ha suggellato l’impresa. Abbracci commossi pensando a quanto questa società sia stata capace di raccogliere in poco tempo, diventando un riferimento consolidato nella realtà regionale. In pochi si capacitano di quanto stia accadendo: la festa è solo all’inizio e già si pensa al futuro. Andrea Lisarelli finalmente può sorridere: “A inizio stagione credevo di non poter essere all’altezza, visto che ero all’esordio assoluto in panchina, e invece il campo ha raccontato un’altra verità. A questi ragazzi posso solo dire grazie. Dedico questa vittoria alla mia famiglia che mi ha sopportato a lungo perché gli impegni sono tanti, e a mio padre che mi ha insegnato tanto e oggi era qui a vedermi. E poi il pensiero corre a Edo Cippicciani, l’amico di una vita che non amava troppo il calcio, ma che per noi di Branca era appunto uno di noi. Potergli dedicare questa vittoria spero possa alleviare un po’ il dolore per la sua scomparsa”. Una dedica speciale ce l’ha pure Riccardo Tittarelli: “A mio padre che nel momento più difficile è stato colui che ha tirato la carretta e mi ha dato la forza di andare avanti”. I dirigenti ringraziano i giocatori, i giocatori la società: “Senza questi uomini – spiega Marco Passeri, il capitano – non saremmo andati da nessuna parte. A Branca c’è un’organizzazione eccezionale e questo risultato è un premio al lavoro di tutti. Da brancaiolo sono onorato di aver vissuto questa annata, segnando 12 reti e facendo il possibile per aiutare la squadra. È un sogno che si avvera, ma non siamo sazi e cercheremo di fare bene anche nella massima categoria regionale”. Dove torna Giordano Gnagni: “Ero sceso in Promozione per avvicinarmi a casa e stare di più in famiglia, ma la vita mi ha fatto un bello scherzo. La cosa non mi stupisce: questo gruppo è straordinario e merita questa grande soddisfazione”. Anche Riccardo Martini ringrazia: “La società che mi ha dato la possibilità di tornare a giocare, e che io ho provato a ripagare segnando il più possibile. Peccato per qualche infortunio di troppo, ma questa è per me una vera famiglia”. C’è chi come Alessio Paradisi e Alessio Lapazio erano in campo contro il Resina nello spareggio salvezza che avrebbe potuto far sprofondare la squadra in Terza nel 2011. Oggi festeggiano nella direzione opposta: “È un risultato eccezionale, ma penso che ce lo siamo meritati. La concorrenza era fortissima, noi però lo siamo stati di più”. Tutta la squadra festeggia negli spogliatoi, ma tra i più commossi c’è il vice di Lisarelli, cioè Mirko Tognoloni. “Ho vinto sia da calciatore che adesso da uomo dello staff e forse sento che questa soddisfazione è ancora maggiore, perché aver avuto la possibilità di lavorare ogni giorno con questi ragazzi mi ha riempito d’orgoglio. È grazie a loro se siamo arrivati fino a questo traguardo”. La carovana riparte intorno alle 18 e dopo una sosta “obbligatoria” a Montecorona raggiunge Branca, dove la festa prosegue per tutta la serata. Anche il cielo, carico di pioggia, di colpo di apre: la scala per il paradiso s’è colorata di biancoblù.
Gubbio/Gualdo Tadino
26/04/2016 09:32
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