Poco più di un mese fa la proposta di Cna Umbria di ridurre il numero di Comuni dai 92 attuali a 30, passando attraverso l'accorpamento di quelli più piccoli, per giungere a fusioni pensate sulla base di omogeneità.
Il fine: intercettare i finanziamenti che il Governo mette a disposizione sotto forma di incentivi che posso arrivare fino a 2 milioni di euro annui per 10 anni.
Su questo argomento arriva oggi l'interresse della Regione con l'assessore Antonio Bartolini ( nella foto ) che ha chiamato a raccolta rappresentanti delle associazioni di categoria, sindaci e amministraori di Provincie il prossimo 29 marzo a Villa Umbra per approfondire il tema.
In merito allo studio realizzato dalla Cna Umbria, in collaborazione con il Centro studi Sintesi, sulle ricadute di ipotesi di fusione dei Comuni sull’economia regionale, l'assessore Antonio Bartolini “manifesta un interesse per le tematiche del riordino territoriale che merita attenzione . Ma i criteri squisitamente quantitativi, che possono risultare utili nel contesto della pluralità di elementi da considerare non vanno disgiunti dalle considerazioni di identità e di autonomia dei territori. In questo senso, certamente non può essere trascurato il richiamo dell’Anci Umbria ad evitare fusioni ‘a freddo’, ma cogliendo e sostenendo quei casi in cui vanno emergendo ipotesi in questa direzione, come ad esempio nei Comuni di Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo”.
I risultati del percorso di condivisione sul riordino territoriale, accompagnati da un’ampia serie di dati, grafici, mappe, confluiranno nel Rapporto sullo stato dei governi locali nell’Umbria, in corso di elaborazione da parte di un gruppo di studiosi coordinati dal professor Luciano Vandelli, esperto in materia, con la partecipazione dei dirigenti e degli esperti della Regione, della Scuola umbra di amministrazione pubblica e dell’Agenzia Umbria Ricerche. Il professor Vandelli sarà presente all’incontro su “Comuni umbri: quali dimensioni?” che si terrà il 29 marzo a Villa Umbra al quale parteciperanno, tra gli altri, il presidente dell’Anci Umbria Francesco De Rebotti e Federico Gori, coordinatore Anci Umbria Piccoli Comuni, e al quale oltre al presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Andrea Romizi e al presidente dell’Unione delle Province Umbria Nando Mismetti, sono invitati a partecipare i rappresentanti delle associazioni di categoria.
Per la cronaca, la mappa stilata da Cna sulla fusione dei Comuni prevede, esclusi i comuni di Perugia, Terni, Spoleto, Gubbio per estensione e Castiglione del Lago e San Giustino legati anche alla vicina regioane Toscana, questi accorpamenti: Città di Castello ingloberebbe Citerna e Monte Santa Maria Tiberina; Umbertide si unirebbe a Pietralunga, Montone e Lisciano Niccone; da Scheggia fino a Fossato di Vico sarebbe un unico Comune; Gualdo Tadino andrebbe con Nocera Umbra ; Foligno prenderebbe con sè Sellano e Valtopina,; Valnerina tutta insieme; Bevagna Cannara e Spello sarebbero un unico corpo, mentre Assisi ingloberebbe Valfabbrica. Montefalco con Casteritaldi; Bastia Umbra con Bettona; Torgiano con Deruta; Corciano – Magione,;Città della Pieve insieme a Paciano, Panicale e Piegaro, i Comuni del lago eccetto Castiglione tutti insieme per poi prosgeuire con gli accorpamenti anche nel ternano.
Perugia
11/03/2017 09:35
Redazione