Dopo la tanta acqua di novembre con il ritardo delle semine e alcuni danni agli ortaggi, un inverno simile alla primavera con temperature oltre la media e scarse precipitazioni: la Coldiretti Umbria dà voce alla preoccupazione degli agricoltori sempre di più alle prese con cambiamenti climatici che incidono negativamente sulle attività in campagna. Il clima pazzo - afferma Coldiretti - non aiuta la programmazione colturale, con effetti che rischiano sempre di più di compromettere in poco tempo gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l' aumento dei costi. Anche dagli ultimi dati dell' Osservatorio Anbi - ricorda Coldiretti - si evidenziano le difficoltà e le anomalie per l'Umbria, con il 75% di pioggia in meno rispetto allo scorso anno caduta nel mese di gennaio. L' agricoltura - sottolinea Coldiretti - è l' attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.