Gli scout di Bevagna festeggiano il loro compleanno con tre giorni di eventi

Il gruppo scout di Bevagna si appresta a festeggiare una data importante: 60 anni dalla fondazione. E lo farà con una tre giorni di eventi. Una lunga e affascinante avventura non ancora conclusa ed anzi sempre attiva, vitale e molto radicata. Nell’associazione, una delle più longeve della città, sono passati un migliaio di giovani da quando l’allora giovane parroco don Aldo Giovannelli ebbe la felice intuizione di creare un gruppo a Bevagna. Ha 95 anni Don Aldo e continua ad essere l’indiscusso angelo custode dei lupetti, dei ragazzi del reparto, del clan. Intere famiglie sono passate per questo percorso, ci sono nonni, figli e nipoti. Un filo rosso che attraversa le famiglie. E’ cambiato il contesto e le società, ma i valori ed i principi attorno a cui, il fondatore Baden Powell nel lontano 1907 aveva riunito 20 ragazzi e di lì a poco anche un gruppo di giovani Guide, sono ancora solidi e necessari. Lo dimostrano i 36 milioni di scout nel mondo, in 155 paesi (dati censimento 31 dicembre 2012). Lo scoutismo si occupa di aiutare le famiglie nella crescita dei ragazzi secondo un metodo fondato sull'autoeducazione, sul gioco, sull'avventura e sul servizio. "Lasciamo il mondo almeno un po’ migliore di come lo abbiamo trovato", diceva il fondatore, ed è con questa massima che i capi educatori scout da sessant'anni a Bevagna sono impegnati a formare dei buoni cittadini, nel senso cristiano ed anche con un forte senso civico di attenzione al prossimo, all’ambiente, alla solidarietà. Per dare il meglio di se stessi in ogni ambito della propria vita. Per festeggiare allora il suo fondatore, i suoi capi, i tanti ragazzi passati per lo scoutismo, quelli che ancora oggi camminano per le strade con indosso il fazzolettone bianco rosso e blu, e tutti gli amici e i simpatizzanti, il gruppo scout di Bevagna si appresta a vivere una tre giorni ricca di eventi. Dal 11 al 13 settembre, per testimoniare a tutta la cittadinanza l'importanza di accompagnare i nostri giovani lungo una “buona strada”.